Cgil, Cisl e Uil regionali, ma anche in sindacati di categoria delle stesse sigle sindacali chiedono alla Regione Lombardia un Tavolo di confronto per un approfondimento degli aspetti di sicurezza e garanzia dei lavoratori, per il coordinamento della campagna vaccinale nelle scuole.
«Abbiamo nelle ultime settimane chiesto ripetutamente che il personale scolastico fosse individuato fra i target prioritari della campagna vaccinale anti Covid-19, considerando che la scuola è una delle infrastrutture di maggiore impatto sociale, con alta densità relazionale e, dunque, con particolare rischio di diffusione del contagio. Invece, nonostante l’inserimento del personale della scuola nelle priorità del piano nazionale, permane in Lombardia una situazione di assenza di chiare indicazioni su modalità di adesione e prenotazione, luoghi e programma di somministrazione del vaccino che non si comprendono nemmeno per rapporto alle dichiarate criticità sull’approvvigionamento delle dosi».
Per questo il sindacato esprime “forte preoccupazione” per quello che sta succedendo in certi territori lombardi in relazione alla variante Inglese del Covid e alla conseguente accelerazione dei contagi, chiede che venga preso “ in considerazione quanto richiesto dalle categorie della scuola fin da agosto dello scorso anno, di procedere ad un effettivo monitoraggio della situazione di contagio nelle scuole tramite uno screening adeguato e tempestivo, stante che fino al pieno sviluppo della campagna di vaccinazione la lotta al virus si può fare solo con attività di identificazione e di tracciamento”.
”Per quanto riguarda il mondo della scuola e della formazione di ogni ordine e grado statale e paritario -concludono Cgil, Cisl e Uil- Regione Lombardia prevede unicamente la chiusura anziché la messa in sicurezza del servizio, a fronte dell’avanzare della pandemia. Per quanto tale servizio non si possa considerare direttamente utile alla produzione del Pil, mette sicuramente in grado le aziende di avere personale che non deve decidere se lavorare o curare i propri figli”