I giovani al centro. Un’occasione per riflettere sul presente e sul futuro scolastico, lavorativo, personale dei ragazzi, l’utenza che sta a cuore ai soci volontari di Brianza Solidale, alla quale dedicano professionalità, competenze, tempo incontrandoli nelle scuole.
Una delegazione di circa 250 studenti monzesi ha preso parte mercoledì mattina al Capitol Anteo Spazio Cinema al convegno “Competenze professionali e impegno sociale a favore della comunità”, organizzato da Brianza Solidale in occasione dei suoi 25 anni che ha visto il direttore del Cittadino Cristiano Puglisi in veste di moderatore. A fare da registi e cameramen alcuni alunni dell’IIS Enzo Ferrari.
Brianza solidale, i ragazzi, il futuro
Tanti i temi toccati, a partire dal volontariato con l’invito di Elisabetta Soglio, responsabile dell’inserto Buone Notizie del Corriere della Sera, a «fare del bene perché fa bene». «Le esperienze di volontariato sono importanti anche per il curriculum vitae -ha sottolineato- ma fare volontariato significa impegnarsi nei confronti degli altri, imparare a guardare i bisogni della società, a prestare attenzione al prossimo anche in contesti più limitati come quello della propria famiglia». Un concetto ripreso anche da Ferruccio De Bortoli, già direttore e ora editorialista Corriere della Sera che ha rilevato che «la nostra società ha un capitale sociale ricco e diffuso, fatto di buone azioni rivolte verso un prossimo che spesso è una persona con idee e bisogni diversi dai nostri».
Alberto Pirelli, presidente Fondazione Sodalitas con la quale Brianza Solidale ha stretto una partnership sin dagli inizi, si è soffermato sulle prospettive per i più giovani, la fascia di età che più ha sofferto il periodo pandemico. «Occorre costruire un proprio patrimonio personale di competenze per poter navigare sicuri tra vicissitudini e opportunità. E queste ultime non mancano. I dati indicano che i marchi che sono il vanto del made in Italy, tra i quali quelli delle auto di gamma, hanno bisogno di nuove figure così come il settore Horeca che trarrà un ulteriore impulso dalle prossime Olimpiadi».
Brianza solidale, i ragazzi, l’abbandono scolastico
Eppure, come ha rilevato il delegato dell’Ufficio scolastico provinciale Roberto Manna, le scelte dei ragazzi, forse condizionate dalle aspirazioni delle proprie famiglie o dalla scarsa appetibilità dei lavori manuali, sono ancora maggiormente orientate verso i licei. «Lo stesso vale per il post diploma -ha rilevato Manna- in Brianza abbiamo due Its che raccolgono solo lo 0,2% degli studenti».
Anche il fenomeno dei cosiddetti Neet si è manifestato in Brianza con una percentuale dell’8% di giovani che non studiano né lavorano. Per porre un argine l’Ufficio scolastico provinciale ha avviato, tra l’altro, i percorsi duali che consentono ai ragazzi, come avviene in certi stati esteri, l’alternanza tra la formazione teorica (a scuola) e quella pratica (in un luogo di lavoro). In questo panorama tutt’altro che facile capita che ai giovani si chieda tanto, forse troppo. Da qui i tanti casi di disagio, di disturbi alimentari, dell’apertura di sportelli psicologici anche in prestigiosi atenei.
Brianza solidale, i ragazzi, la seconda possibilità
«Bisogna dare ai nostri ragazzi sempre una seconda possibilità -ha spronato De Bortoli– tutti hanno dei talenti, nessuno ne è privo. E quei talenti vanno scoperti. E se una volta si sbaglia, si ricomincia. Mandela diceva: io non vinco o perdo. Io o vinco o imparo». Al presidente Beretta è stata consegnata una targa di apprezzamento dall’Istituto Paritario Caravaggio. L’organizzazione ha, invece, elargito una donazione a favore del Comitato Maria Letizia Verga.