Denunce in calo a livello nazionale ma non a Monza e Brianza dove il trend è invece in costante aumento dal 2021. Si parla di persone scomparse. Un fenomeno che crea grande apprensione e non solo nei familiari di chi si allontana. Solo nelle ultime settimane sono stati quattro i casi trattati a livello locale, due inerenti minorenni. Il Commissario straordinario del Governo per le persone scomparse Maria Luisa Pellizzari ha diramato i dati relativi al primo semestre 2024 e ai mesi di luglio e agosto: nei primi sei mesi di quest’anno a Monza e in Brianza le denunce di scomparsa sono state 95. In ottanta casi sono avvenuti ritrovamenti, tutti di persone in vita.
La prospettiva, dato l’andamento, è di avvicinarsi per la fine dell’anno a 200 denunce di scomparsa. Furono 163 nel 2023, 156 nel 2022 e 115 nel 2021. In Lombardia, sempre nel semestre, sono state 1610 (prima per numero nel Paese, seguita da Campania e Lazio), in Italia 11.694 , mediamente 64 al giorno. La buona notizia è l’indice di ritrovamento (6.664 casi, il 57%), +9% rispetto al primo semestre 2023.
Denunce di scomparsa, l’importanza del “fattore tempo”
Un risultato dove il “fattore tempo” è determinante, spiega il commissario di Governo, ottenuto anche grazie alla digitalizzazione e definizione di un nuovo modello di denuncia standardizzato, alla formazione continua di chi effettua le ricerche (nel cosiddetto “sistema ricerca” attraverso specifici Piani provinciali approntati dalle Prefetture), a campagne di comunicazione, anche social, sempre più diffuse, all’attenzione aumentata ai minori e a persone affette da deficit cognitivi e alla predisposizione di protocolli regionali per identificare cadaveri senza nome. A ciò si aggiunga il dialogo costante con le Associazioni dei familiari degli scomparsi e con Terzo settore e una serie di modifiche alle normative specifiche.
Denunce di scomparsa: in aumento gli allontanamenti degli italiani
Ma qualcosa è anche cambiato: tra le denunce di scomparsa, infatti, seppur complessivamente in calo del 10%, prima volta dal 2021, sono in aumento quelle relative agli italiani (+11,6%). Di riflesso in calo quelle relative a cittadini stranieri (-22%). A sparire sono nella stragrande maggioranza uomini (75%, 61% tra i soli italiani), minorenni (quasi il 70%, il 57,7% tra i soli italiani) e tra loro, in prevalenza, i 16-17enni (l’età della metà dei minori che scompaiono).
Motivi? Fino allo scorso anno si parlava di “allontanamenti volontari” salvo poi scoprire che talvolta la volontarietà non era poi così scontata, che emergevano scenari diversi. Di conseguenza i nuovi protocolli prevedono si parli genericamente di “allontanamento”, spesso per dissidi familiari o con gli affetti.
Tra i minorenni scomparsi, in Italia quasi il 50% è stato ritrovato. Decisamente di più i rinvenimenti tra adulti e anziani, con picchi dell’81%. Percentuale quest’ultima che riguarda anche i minorenni, perlomeno in Lombardia, la regione con la più alta percentuale di denunce per questa fascia di età, il 21,5%.
Fenomeni da segnalare sono poi le cosiddette “scomparse ripetute”, di persone sparite più volte, in qualche caso fino a 15, e quindi oggetto di più denunce. O , ancora, casi di ritrovamenti, quest’anno, di scomparsi tra il 1974 e il 2006. Ciò grazie alle nuove tecnologie a disposizione e alla maggiore professionalità acquisita con la formazione degli operatori. Si diceva del fattore tempo, nel 77% dei casi i ritrovamenti sono avvenuti entro una settimana dalla scomparsa, nel 56% entro tre giorni e nel 17% il giorno stesso.
Denunce di scomparsa: metodi di ricerca sempre più organizzati e incisivi
Miglioramenti continui favoriti da una semplificazione del flusso informativo, con l’immediato avvio delle ricerche da parte delle forze dell’ordine al momento della denuncia, con concomitante informativa alla Prefettura, l’introduzione, da giugno presente in tutte le prefetture, di un nuovo specifico applicativo (SPeS) finanziato con fondi Pnrr e l’alimentazione più organizzata della banca dati Dna anche, su richiesta, di due oggetti personali posseduti dalla persona scomparsa o il prelievo di un campione ai familiari.
Nel tempo è stata inoltre incrementata l’attenzione verso i minori con intese tra gli Uffici scolastici regionali e le prefetture per interlocuzioni con le forze dell’ordine, associazioni di familiari degli scomparsi e psicologi ed è stata realizzata e distribuita una brochure con suggerimenti per i familiari di persone affette di deficit cognitivi come l’Alzheimner per prevenire eventuali allontanamenti.