La chiesa dell’Annunciazione, nella frazione di Peregallo, ha accolto i funerali di Marinella Malacrida, deceduta il 23 maggio in seguito alle gravissime ferite riportate nell’incidente di cui è rimasta vittima mentre percorreva, in sella alla sua bicicletta, viale Monte Rosa ad Arcore. Tantissimi gli amici e i conoscenti che si sono stretti intorno al dolore dei famigliari di Marinella: il marito Angelo Cuccione, i figli Alessandro e Ivan con le nuore Dayanis e Roberta e gli adorati nipoti.
I funerali di Marinella Malacrida investita ad Arcore: chiesa di Peregallo gremita per “la” Marinella
Una comunità intera che si è data appuntamento nella chiesa di Peregallo, gremita nel giorno delle esequie, il 27 maggio. «Non avrei mai pensato che quel corpo sdraiato a terra che ho benedetto mentre con la macchina passavo accanto al luogo dell’incidente, mentre andavo verso Monza lo scorso 21 maggio, fosse quello di Marinella».
Così don Stefano Borri ha ricordato “la” Marinella, come l’ha chiamata nella sua omelia. Parole cariche di emozione e commozione per quella persona «solare e aperta, una presenza luminosa. L’ho incontrata l’ultima volta pochi mesi fa, quando mi sono presentato a casa sua per le benedizioni. Non avevo calcolato bene i tempi e ho suonato il campanello alle 19.30, mentre lei era intenta a preparare la cena – ha raccontato il sacerdote – La ricordo indaffarata ma solerte nell’accogliermi nel migliore dei modi. Sui giornali forse di lei resterà solo la fine. Ma la sua storia è fatta di tante presenze e di gesti di cura. È stata una presenza luminosa e solare per chi l’ha conosciuta. Di tutti noi resta il ricordo di come abbiamo attraversato la vita, e non come l’abbiamo lasciata».



I funerali di Marinella Malacrida investita ad Arcore: il ricordo della nuora, la sciarpa della Casati
Poi si è rivolto ai famigliari della donna, sgomenti e stretti in un unico abbraccio. «Voi siete stati la sua vita e la vita non è perduta se è spesa nei piccoli gesti d’amore. E anche se veniamo strappati all’improvviso da questa vita come è successo per Marinella, restiamo presenti nella storia e in chi resta. È questa la nostra fede».
Commoventi le parole pronunciate dalla nuora Roberta al termine della cerimonia, che ha ricordato il sorriso di Marinella, «che ha illuminato i nostri giorni e le nostre vite. Ricordo le parole che amava ripetere di sant’Agostino: “La morte non è niente, sono solamente passato dall’altra parte: è come se fossi nascosto nella stanza accanto. Quello che eravamo prima l’uno per l’altro lo siamo ancora”».
Sulla bara della donna la sciarpa del Calcio Arcore con i colori sociali della squadra e una composizione di rose.