Guerra in Ucraina: la missione del medico Roberto Brambilla, dalla Brianza all’ospedale di Leopoli per curare i bambini

La storia del medico vimercatese Roberto Brambilla, primario di vulnologia agli Istituti clinici Zucchi di Monza e da anni impegnato con l'associazione Soleterre.

Roberto Brambilla ha mollato il suo lavoro di primario di vulnologia all’istituto Zucchi per curare i bambini negli ospedali di Leopoli. Il medico, e consigliere del Pd di Vimercate, da qualche settimana ha fatto la spola tra la città ucraina e il suo Comune di appartenenza per aiutare i piccoli affetti da tumori e non solo, mettendosi in prima linea e «per fare ciò che so fare ossia curare le ferite», ha detto.

Brambilla, Soleterre e l’impegno a Vimercate

Da anni Brambilla è volontario dell’associazione “Soleterre”, che opera dal 2003 in un ospedale pediatrico oncologico di Leopoli. In questi giorni sono sbarcati in Italia 130 bambini e ragazzi affetti da tumori e sono stati ricoverati a Monza, Pavia, Brescia e al Niguarda di Milano grazie all’impegno di Brambilla che ha spiegato come «è importante che questi pazienti vengano curati al meglio soprattutto perché non si può pensare di spostarli nei bunker sotto terra prendendoli in braccio».

La sua missione però non finisce qui. In questi giorni il vulnologo, tornato a Vimercate per approvare in consiglio comunale il bilancio preventivo, è riuscito a reperire diversi dispositivi medici e farmaci da portare ancora una volta Leopoli, ma in questo caso all’ospedale chirurgico pediatrico.

Il dottor Roberto Brambilla a Leopoli

«Voglio ringraziare le associazioni di Vimercate e la Protezione Civile, che ci ha aiutato molto per recuperare materiali utili al nosocomio ucraino, dove i malati sono migliaia e arrivano da tutte le parti del Paese in guerra» ha aggiunto il consigliere di maggioranza, che la scorsa settimana ha portato la sua testimonianza in aula commuovendo tutto l’assise. Ora è già ripartito ed è già in corsia a Leopoli a medicare le ferite.

«Secondo me la salute è un diritto per tutti ed è una forma di giustizia sociale» ha detto. Proprio per questo Brambilla lotta ogni giorno.

Brambilla: il significato di “medicare”

«Da 50 anni mi occupo di medicina. Medicare vuol dire curare. Anzi vuol dire prendersi cura. L’esatto contrario di quello che succede in guerra. Le vittime di una guerra sono in maggioranza (spesso la quasi totalità) vittime civili che non hanno colpe.  E questa guerra lo sta dimostrando – ha concluso il volontario vimercatese di “Soleterre”- Ho iniziato il liceo nel 1968. E gli anni di liceo sono stati segnati dalle manifestazioni contro la guerra nel Vietnam. Guerra che sappiamo quante vittime civili ha fatto. E quante ne sta ancora oggi facendo. La colonna sonora di quegli anni erano Bob Dylan e Joan Baez. Cantavamo “We shall overcome. We shall live in peace”. L’università si è conclusa con un tirocinio in Chirurgia d’Urgenza al Policlinico di Milano, dove giovane assistente era un certo Gino Strada di cui ogni tanto riprendo delle frasi. Mia moglie, i miei colleghi e tanti amici mi dicono di stare attento e lo farò. Il mio obiettivo resta quello di fare ciò che so fare ossia rimarginare le ferite».