Un nuovo capitolo si aggiunge alla lunga vicenda legata all’operazione di integrazione societaria tra Aeb (Ambiente Energia Brianza) e A2A, con implicazioni legali che continuano a suscitare preoccupazione nei Comuni coinvolti. La vicenda, infatti, ha già portato al rinvio a giudizio, da parte del Gup del Tribunale di Monza Elena Sechi, di sei persone, tra cui il sindaco di Seregno e l’ex presidente di Aeb, chiamati a rispondere di turbativa d’asta e turbata libertà nella scelta del contraente. Ora, il processo si sposta anche nella sede della Corte dei conti di Milano, che ha fissato per il 12 marzo l’udienza di discussione della causa, con possibilità di costituzione ad adiuvandum per i Comuni, tra cui Giussano. A sollevare in città l’attenzione sul tema è Italia Viva, tramite il volto locale del partito Celestino Mercuri, che ha espresso preoccupazione per il «silenzio che regna a Giussano» riguardo alla questione.
Aeb-A2A: la ricostruzione della vicenda
«Sappiamo che la questione ruota attorno alla complessa operazione societaria che ha visto Aeb integrarsi con A2A e che l’operazione è stata annullata dal Tar -con sentenza confermata dal Consiglio di Stato–, in quanto condotta senza gara e in violazione delle norme di evidenza pubblica. Secondo i magistrati contabili, l’integrazione avrebbe generato un significativo danno erariale sia al comune di Seregno che agli altri soci di Aeb. La Corte dei conti punta il dito contro le condizioni dell’accordo, ritenute particolarmente vantaggiose per A2A, che avrebbe ottenuto una quota di partecipazione superiore di un terzo rispetto a quella che le sarebbe spettata con una valutazione congrua. Questa “sopravvalutazione” ha avuto ripercussioni dirette sul patrimonio degli enti pubblici -i Comuni soci di Aeb- e sui dividendi futuri» spiega Mercuri.
Aeb-A2A: le domande a sindaco e Partito democratico
«Per il solo comune di Giussano, il danno erariale contestato ammonterebbe a oltre un milione di euro. Eppure, su questa vicenda, non ci risulta nessuna presa di posizione in merito né del sindaco Citterio, né dell’opposizione», ha sottolineato Mercuri, per poi porre tre domande che puntano a sollecitare una presa di posizione da parte del Consiglio comunale. «Il sindaco di Giussano era a conoscenza della citazione a giudizio e dell’entità del danno erariale contestato dalla procura?» è la prima domanda, seguita da un’altra più specifica: «Il codice del processo contabile consente al Comune danneggiato di costituirsi a fianco del Pm, con un intervento chiamato ad adiuvandum. Il sindaco intende avvalersi di questa possibilità per tutelare il patrimonio comunale e gli interessi dei cittadini?». Infine, Italia Viva si rivolge all’opposizione, chiedendo quale sia la posizione del Partito democratico rispetto alla vicenda. Con queste domande, Italia Viva intende «richiamare l’attenzione del Consiglio comunale sui temi della trasparenza e della responsabilità politica», che devono rimanere al centro dell’agenda pubblica. Come sottolineato, «il silenzio, in questo caso, rischia di pesare tanto quanto il danno erariale».