Sono arrivate a luglio con un volo dell’aeronautica militare, atterrate a Milano con la famiglia dal Senegal e subito trasportate all’Irccs San Gerardo di Monza dove sono rimaste ricoverate in attesa dell’intervento destinato a cambiare la loro vita. Sono le due gemelline siamesi di due anni , attaccate dalla testa. Per tre mesi e mezzo l’équipe multidisciplinare ha studiato il loro caso, lo ha confrontato sui pochissimi altri casi in Italia e all’estero e alla fine ha deciso nella giornata di martedì 5 novembre di entrare in sala operatoria.
L’esito dell’intervento, già preventivato lunghissimo ed estremamente delicato, è coperto dal massimo riserbo: “Per la riservatezza e la delicatezza del caso – l’unico commento che arriva dal San Gerardo – non diamo nessuna informazione”.
Monza, separate due gemelline siamesi attaccate dalla testa
C’è un unico precedente simile in Italia: si tratta dell’intervento in due fasi, concluso nel 2020 al Bambin Gesù di Roma su due gemelline originarie della Repubblica Centroafricana unite dalla nuca, con cranio e gran parte del sistema venoso in comune. Nel 2018 invece all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo erano state separate due gemelle unite all’altezza del busto. Nel caso delle gemelline del Senegal a complicare la situazione è il fatto che condividono parte del cervello e nei loro due anni di vita non sono mai riuscite ad assumere una posizione eretta.
Monza: l’intervento sulle gemelline siamesi con modelli in 3D
Per preparare l’intervento e studiare tutti gli scenari possibili, una volta arrivate sul tavolo operatorio, l’équipe multidisciplinare che vede impegnati specialisti del San Gerardo, del Besta e colleghi americani, si sono preparati avvalendosi anche dei modelli in 3D realizzati dal dipartimento di Fisica dell’Università degli Studi di Milano.
I modelli hanno permesso ai neurochirurghi di addestrarsi su modelli anatomici di organi che, al tatto, per dimensioni e consistenza, sono identici a quelli naturali. La scelta di operarle proprio al San Gerardo è stata quasi inevitabile. L’ospedale cittadino riconosciuto da poco come istituto di ricerca e cura a carattere scientifico è rinomato per tutta l’area pediatrica oltre che come centro europeo di riferimento per le malformazioni cranio-facciali su base genetica, le malattie ematologiche rare, le malattie del fegato, le malattie metaboliche congenite e l’oncologia pediatrica.