Elezioni a Monza, le condizioni di Piffer per Allevi e Pilotto al ballottaggio

Il candidato sindaco di Civicamente fa tesoro del 5,78% delle preferenze con i candidati al ballottaggio Allevi e Pilotto: le sue parole.
Monza Paolo Piffer
Monza: Paolo Piffer Fabrizio Radaelli

Da lunedì 13 giugno Paolo Piffer è l’uomo più corteggiato di Monza: da destra a sinistra in tanti vorrebbero averlo dalla loro parte. Tra una decina di giorni i 2.562 voti che ha conquistato domenica potrebbero essere determinanti per far pendere il piatto della bilancia a favore di uno dei due schieramenti: il suo 5,78% potrebbe pesare in modo decisivo sull’esito del ballottaggio tra Dario Allevi e Paolo Pilotto.

Paolo Piffer e il ballottaggio: l’assessorato ai servizi sociali?

I contatti tra Civicamente e le due coalizioni che si sfideranno il 26 giugno sono iniziati poche ore dopo lo spoglio delle schede deposte nelle urne dai monzesi: il tempo per decidere un eventuale matrimonio stringe dato che gli apparentamenti dovranno essere ufficializzati entro domenica 19. Alle trattative con Allevi e Pilotto si presenterà con una serie di richieste precise tra cui l’assessorato ai servizi sociali e non si accontenterà di un accordo «fondato solo sulle parole».

Piffer, la disponibilità a trattare, il ballottaggio di Monza

«Cercheremo di capire – afferma l’ex candidato sindaco Piffer – chi è interessato alle nostre proposte e quale potrebbe essere il punto di incontro tra noi. La nostra disponibilità è vincolata alla possibilità di gestire direttamente alcuni ambiti in cui abbiamo competenze specifiche quali le politiche sociali, quelle giovanili e i temi legati alla partecipazione dei cittadini. Valuteremo chi potrebbe metterci nelle condizioni di farlo». In campagna elettorale Civicamente ha auspicato l’accorpamento delle deleghe alle politiche sociali e alla sicurezza con l’obiettivo di fornire soluzioni per prevenire e affrontare il disagio giovanile che in più occasioni è sfociato in aggressioni e scontri tra bande formate da minorenni: «Sarebbe – spiega – una decisione coraggiosa da parte dei nostri interlocutori che dimostrerebbero la volontà di sacrificare un ruolo importante per la loro coalizione a favore di un progetto esterno. Sarebbe anche un segno di maturità nei confronti della città».

Piffer, il ballottaggio e il 5,78% dei voti

La scelta di sondare la possibilità di eventuali alleanze non è figlia delle ultime ore: già a dicembre Piffer aveva dichiarato che, a differenza di quanto fatto nel 2017, avrebbe battuto questa strada per cercare di arrivare ad amministrare la città e fare quel «salto di qualità» a cui la lista si sente pronta.

Ora lo fa offrendo una dote non disprezzabile: «Non posso fingere di essere soddisfatto – commenta – mi sono candidato per diventare sindaco e non sono riuscito a convincere i monzesi della bontà del nostro progetto. Abbiamo, comunque, ottenuto un buon risultato: sarebbe stato un miracolo farcela in una città grande come la nostra con una proposta civica indipendente, con risorse economiche limitate e senza il traino dei partiti. Il nostro 5,78% è ancora più significativo in quanto sarà importante nel determinare l’esito del ballottaggio: queste elezioni hanno confermato che Civicamente è una realtà consolidata in quanto siamo stati in grado di aumentare la nostra percentuale di consensi nonostante le difficoltà causate dalla pandemia e dalla guerra in Ucraina».