Effetto lockdown sulla nostra vita? Da università e Cnr un questionario da compilare: «Aiutateci a capire»

Cnr di Pisa, l’Università degli studi di Milano e l’Università dell’Insubria hanno promosso un questionario online per valutare gli effetti del cosiddetto “effetto lockdown” sulla nostra vita.
Un cartello di ringraziamento apparso durante uno dei numerosi periodi di lockdown
Un cartello di ringraziamento apparso durante uno dei numerosi periodi di lockdown

Dormiamo di più o di meno? Tendiamo a muoverci di meno dopo la quarantena? Come ha modificato la nostra vita il 2020? Queste sono alcune domande a cui cerca di rispondere un sondaggio promosso dal Cnr di Pisa, l’Università degli studi di Milano e l’Università dell’Insubria, che hanno promosso una ricerca dal titolo “Effetto del lockdown su livelli di attività fisica, qualità del sonno, della vita e del movimento”. Una ricerca che mira appunto a rispondere a queste e altre domande sull’impatto che questa esperienza traumatica ha lasciato sulle nostre esistenze, ora che si avvia alla conclusione. Tra gli esperti dell’ateneo di Varese e Como c’è anche il seregnese Damiano Formenti, 34 anni, ricercatore del dipartimento di Biotecnologie e Scienze della Vita dell’Università degli Studi dell’Insubria (Varese e Como) che collabora con il professor Giampiero Merati. L’ambito di ricerca è quello delle scienze motorie.

Effetto lockdown sulla nostra vita?  Da università e Cnr un questionario da compilare: «Aiutateci a capire»
Damiano Formenti

«Si tratta di un questionario che si completa in 10 minuti – dice Formenti – che si può trovare

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. Abbiamo bisogno di nuove risposte al sondaggio, perché al momento non abbiamo un campione sufficiente in grado di fotografare con precisione la realtà del Paese. La maggior parte di coloro che hanno partecipato, ad ora circa 3.000 persone, provengono dal centro Italia, perché soprattutto l’università di Pisa ha spinto molto per far conoscere il progetto. Vorremmo che anche al nord aderissero più persone non solo per avere un quadro completo ma anche perché in questo modo potremmo ottenere dati validi per uno studio localizzato, capace di darci informazioni anche su come variano gli effetti della quarantena a seconda dell’area considerata».

Una ricerca di questo tipo è innovativa, perché è una delle prime a concentrarsi sui possibili effetti del dopo-lockdown: «La letteratura scientifica – continua Formenti – è ricca di studi, anche italiani, che prendono in considerazione i cambiamenti intercorsi tra la vita pre-covid e il periodo di quarantena. Sono ancora pochi invece i lavori con al centro il passaggio tra la vita dominata dalle restrizioni dell’ultimo anno e mezzo e la relativa libertà di cui godiamo grazie all’accelerarsi della campagna vaccinale. È importante indagare i cambiamenti di questa fase per comprendere quali conseguenze a lungo termine ha portato il lockdown sul nostro benessere fisico». La ricerca ha scopo di raccolta dati, ma le applicazioni possono essere innumerevoli, a partire, naturalmente, dall’utilizzo a scopo di sensibilizzazione sull’importanza del movimento e dell’attività fisica, soprattutto in un momento cruciale come questo.