Da Seregno in Nepal: la dottoressa con 40 kg di medicinali per educare alla salute

La missione di Roberta Raco, cardiologa di Seregno: educare alla salute le giovani del Nepal.
Dottoressa Roberta Raco da Seregno al Nepal
Dottoressa Roberta Raco da Seregno al Nepal

Da Seregno in Nepal per educare le ragazze alla salute sanitaria, con corsi di igiene ed educazione sessuale, e per favorire la crescita umana e sociale delle comunità locali, attraverso progetti finalizzati a migliorarne le condizioni di vita. Ma anche per curare e prendersi cura di pazienti con disabilità e patologie croniche, in un territorio dove l’assistenza sanitaria è estremamente precaria.

Da Seregno in Nepal: la cardiologa Roberta Raco

Roberta Raco, cardiologa seregnese, partita dalla Brianza con un carico di 40 chilogrammi di medicinali lo scorso 21 aprile, è da poco rientrata da un viaggio umanitario a Barhoul, nella zona delle risaie, con la consapevolezza di aver fatto tanto, ma con il desiderio di tornarci il prima possibile per continuare la sua missione, insieme con il marito Marco Arioli.

Da Seregno in Nepal: «Progetto proposto a ragazze tra 11 e 17 anni»

«È stata un’esperienza molto intensa e sicuramente gratificante – ha raccontato riferendo di aver riscontrato un grande interesse da parte delle giovani nepalesi- Ringrazio di cuore tutti i cittadini che hanno donato farmaci per questa missione. Oltre ad aver visitato molti pazienti, presso il centro medico dove vengono accolti quotidianamente i casi locali più gravi, ho ripreso i corsi di educazione sanitaria e sessuale nelle scuole. Un progetto iniziato nel mio precedente viaggio, quattro anni fa, prima dello scoppio della pandemia di Covid-19, che quest’anno ho deciso di proporre alle adolescenti di età compresa tra 11 e 17 anni, partendo dal funzionamento delle ovaie e del tratto genitale, per poi affrontare i problemi mestruali, e la “piaga” delle gravidanze precoci».
«Purtroppo, però, non siamo riusciti a portare questo progetto anche nei villaggi, come inizialmente preventivato. Sono ancora argomenti tabu per le comunità locali».

Da Seregno in Nepal: «C’è maggiore consapevolezza»

«Però – ha sottolineato – rispetto al mio ultimo viaggio, ho riscontrato una maggiore consapevolezza sui rischi legati alla gravidanza. Anche nei villaggi più poveri, seppur i neonati vengano messi al mondo perlopiù nelle case, stanno finalmente realizzando e capendo la necessità di recarsi in ospedale per il parto. Le gravidanze precoci sono ancora numerosissime, proprio come gli aborti precoci, ed è ancora altissima la mortalità materna e neonatale, ma sembra che si stia “muovendo” qualcosa su questo fronte. Rispetto a quattro anni fa, inoltre, ho riscontrato un allineamento tra le problematiche adolescenziali occidentali e quelle dei giovani nepalesi. 4 anni fa erano più ingenui, ora ho riscontrato gli stessi scompensi e disagi che troviamo nei nostri ragazzi, oltre a un aumento del tasso di suicidi. La cosa dolorosa è la totale assenza di servizi legati alla salute mentale. Per questo, ho dato la disponibilità per seguire a distanza alcuni casi», ha aggiunto Raco, che ha in programma di tornare in Nepal nel 2024 con suo marito, per continuare la sua missione: educare i nepalesi alla salute, contribuendo con le sue competenze e conoscenze a migliorare le loro condizioni di vita.