Covid, crescono i ricoverati all’ospedale San Gerardo di Monza: sono 87, i non vaccinati hanno età media più bassa

Sono 87 i pazienti ricoverati per covid all’ospedale San Gerardo di Monza. Erano 74 una settimana fa. «Tra i pazienti ricoverati le caratteristiche sono molto differenti: un’età media intorno ai sessanta anni tra i non vaccinati e oltre i 72 anni tra i vaccinati, che spesso hanno più di una malattia cronica associata a Covid», commenta il professor Paolo Bonfanti.
Ospedale san Gerardo
Ospedale san Gerardo Fabrizio Radaelli

Sono 87 i pazienti ricoverati per covid all’ospedale San Gerardo di Monza. Erano 74 una settimana fa. Cinquanta sono nel reparto di Malattie Infettive (27 non vaccinati), + 6 rispetto all’ultimo bollettino e tutti non vaccinati; 11 sono in Pneumologia (7 non vaccinati), 13 in terapia intensiva (8 non vaccinati), 9 in sub intensiva (3 non vaccinati) e 4 in altri reparti (1 non vaccinato). L’età media è di 68 anni, cinque i decessi registrati nell’ultima settimana nell’aggiornamento di Asst Monza.

Leggero calo nel numero di pazienti che nella settimana dal 20 al 26 dicembre hanno avuto accesso al pronto soccorso (1.535, erano stati 1673) ma in aumento quelli con sintomatologia Covid: 260, di cui 41 ricoverati.

“È in crescita questa settimana il numero dei pazienti ricoverati e gli accessi nel Pronto Soccorso nel percorso Covid. Questo risente di una ripresa epidemica e del diffondersi della variante Omicron, che ha una prevalenza del 40% nell’ultima rilevazione in Lombardia della settimana scorsa – analizza il professor Paolo Bonfanti, direttore della Struttura Complessa di Malattie Infettive – Tra i pazienti ricoverati le caratteristiche sono molto differenti: un’età media intorno ai sessanta anni tra i non vaccinati e oltre i 72 anni tra i vaccinati, che spesso hanno più di una malattia cronica associata a Covid e quindi presentano fattori di rischio per contrarre l’infezione nonostante il vaccino”.

E poi: “Preoccupa la diffusione di Omicron in quanto verso questa variante perdono di efficacia molte delle armi terapeutiche che abbiamo a disposizione, quali ad esempio gli anticorpi monoclonali. Diventa quindi ancor di più di vitale importanza proseguire la campagna vaccinale, anche per le persone che ancora non si sono sottoposte alla prima dose, in quanto i vaccini anti-Covid rimangono il più importante argine alla malattia anche di fronte al diffondersi di nuove varianti”.