Con la conferenza delle Regioni ancora in corso, il presidente del consiglio Giuseppe Conte ha parlato nella tarda mattinata di lunedì 2 novembre alla Camera (poi atteso in Senato) per presentare i punti principali del nuovo dpcm atteso entro mercoledì 4 novembre per contrastare la diffusione dei contagi da coronavirus. Perché «la curva dei contagi impone nuove misure – ha detto in una lunga introduzione – in una situazione in cui il quadro epidemiologico nazionale ed europeo appare particolarmente critico».
Il documento prevede tre scenari di rischio con misure più restrittive da applicare in base alla valutazione della situazione da parte del ministero della Salute.
«Alla luce dell’ultimo report di venerdì e della situazione particolarmente critica in alcune regioni siamo costretti a intervenire in una ottica di prudenza per mitigare il contagio con una strategia che va modulata sulle differenti criticità delle Regioni – ha detto – Nel prossimo dpcm indicheremo 3 aree con tre scenari di rischio con misure via via più restrittive. L’inserimento di una Regione avverrà con un’ordinanza del ministro della Salute».
Gli indicatori saranno «l’indice di replicabilità del virus, dei focolai e della situazione dell’occupazione dei posti letto negli ospedali. Ci sono specifiche criticità in Regioni e province autonome». L’rt nazionale è a 1,7, in provincia di Monza e Brianza e 2,20%.
«Esiste un’altra probabilità che 15 regioni superino le soglie critiche nelle aree delle terapie intensive e delle aree mediche nel prossimo mese».
Per questo «introdurremo il limite agli spostamenti da e verso le regioni con elevati coefficienti di rischio» ha detto Conte (salvo esigenze di lavoro, studio e salute).
Tra le misure, che in Lombardia sono in larga parte già attive, sono previsti “limiti alla circolazione delle persone nella fascia serale più tarda”. Per l’intero territorio nazionale intendiamo intervenire solo con alcune specifiche misure che contribuiscano a rafforzare il contenimento e la mitigazione del contagio. Chiudiamo nei giorni festivi e prefestivi i centri commerciali ad eccezione di negozi alimentari parafarmacie e farmacie ed edicole dentro i centri. Chiudiamo i corner per le scommesse e giochi ovunque siano, chiuderanno anche musei e mostre. Nel dpcm si prevede “anche integralmente” la didattica a distanza per le scuole di secondo grado e la riduzione al 50 % del limite di capienza dei mezzi pubblici locali (era all’80% fino ad ora, ndr)».
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Pubblicato da Il Cittadino di Monza e Brianza su Lunedì 2 novembre 2020