Codice della strada, la stretta sui monopattini: «Casco, targa e assicurazione come le moto» – VIDEO L’intervista

VIDEO L’intervista - La politica interviene sulla mobilità “smart” che va tanto di moda nelle città con l’intento di renderla più sicura, all’esame alla Camera numerosi emendamenti presentati dai partiti che sul “giro di vite” sull’uso dei monopattini sembrano unanimi.
MONZA monopattini
MONZA monopattini Fabrizio Radaelli

Sono soprattutto i monopattini elettrici al centro delle proposte in vista della revisione del Codice della Strada. Nuovi protagonisti degli spostamenti “smart”, anche a Monza, sono anche nel ciclone per un utilizzo talvolta troppo “disinvolto” e, in qualche caso, pericoloso: nel 2020 a Milano sono state 659 le richieste di soccorso per incidenti e, in città, gli agenti della polizia locale hanno riscontrato irregolarità nel 30% dei controlli effettuati.

In settimana è iniziato nelle Commissioni Ambiente e Territorio della Camera dei deputati l’esame degli emendamenti al testo di revisione del CdS giunti dai partiti politici. Per quanto riguarda la micromobilità elettrica l’obiettivo è innanzitutto renderla più sicura per chi la utilizza e per gli altri utenti della strada. Quindi, pressoché all’unanimità, l’idea è di far indossare casco e giubbetti catarinfrangenti (maggiorenni compresi) e introdurre l’obbligo di targa e assicurazione rc auto per danni a terzi.

Anche la velocità potrebbe essere ridotta a 20 km all’ora. Inoltre l’intenzione è di regolamentare i parcheggi, visto che attualmente i monopattini vengono spesso abbandonati in punti pericolosi e di intralcio, in primo luogo sui marciapiedi.

Sempre sulla regolamentazione dell’utilizzo dei monopattini c’è anche una proposta di legge al Parlamento della Regione Lombardia per la modifica dell’attuale normativa. Nei giorni scorsi la quinta commissione del consiglio regionale lombardo, che si occupa di territorio e infrastrutture, ha dato parere favorevole a maggioranza alla proposta che è stata illustrata dall’assessore regionale alla sicurezza, immigrazione e polizia locale Riccardo De Corato. Come già in discussione nelle commissioni camerali, anche la Regione propone l’obbligo del casco e della assicurazione.

Rappresenta invece una differenza l’innalzamento a 16 anni (ora 14) del limite di età per poterli utilizzare, un passo indietro rispetto ai 18 richiesti inizialmente dalla proposta regionale. Sembra tramontata invece l’ipotesi dell’obbligo di un patentino (come chiesto dalla Confarca, confederazione delle scuole guida) in quanto renderebbe troppo burocratico l’utilizzo di un mezzo che ha fatto della facilità e duttilità d’uso un punto di forza. Terminato il passaggio nelle Commissioni consiliari la proposta passerà al Consiglio regionale e, se approvata, verrà trasmessa al Parlamento.