Chiuso un ristorante di Monza: cucina tugurio e dormitorio senza luce né riscaldamento

Un locale in zona periferica gestito da stranieri è stato chiuso dopo una ispezione della Polizia locale con personale Ats
Un agente della Polizia locale durante a perquisizione Polizia locale di Monza

Nel ristorante a piano terra una cucina tugurio, un dormitorio di fortuna ai piani superiori, una trentina di letti in stanze senza luce e riscaldamento. Si tratta della scoperta fatta dalla polizia locale a Monza, in zona periferica. Il locale è stato chiuso. I controlli sono scattati dopo che gli agenti del comando, martedì 3 dicembre, hanno notato “strani movimenti di persone” e presenza di rifiuti in un cortile retrostante l’attività di ristorazione. E’ quindi scattata una verifica da parte degli operatori dei nuclei polizia annonaria ed edilizia insieme a personale ATS, ufficio igiene pubblica e alimenti, e con l’ausilio di una pattuglia della Questura Monza Brianza.

Monza, chiuso un ristorante e maxi multa ai titolari

L’ispezione dei locali, “alla presenza dei titolari” ha riguardato la cucina, dove dalle cappe “colava grasso a terra” e ovunque c’era cibo “non etichettato”, senza cioè indicazioni su tipologia, provenienza e datqa di scadenza. Nelle celle frigorifero, inoltre, sono stati trovati “blocchi di pesce e carne congelati, non confezionati” gettati sul pavimento, tutt’altro che pulito. Ai due piani superiori, maleodoranti per il malfunzionamento della fognatura, è stata trovata una trentina di letti “disposti in stanzette prive di luce e di riscaldamento in quanto la caldaia risultava non funzionante e l’impianto elettrico non a norma”. Parte di queste stanzette sarebbero state adibite “a dormitorio per i dipendenti del ristorante e per altri soggetti rimasti ignoti” specifica la Polizia locale.

Monza, tredici persone identificate nel ristorante chiuso

Gli agenti hanno anche accertato “un aumento della volumetria dell’attività per la presenza di un dehor, chiuso e riscaldato”. Tredici le persone presenti, tutte identificate e risultate regolari sul territorio dello stato. L’attività è stato quindi chiusa “fino a ottemperanza delle prescrizioni impartite dal personale di ATS” e sono state comminate sanzioni in materia di igiene degli alimenti, con distruzione della merce, per 4000 euro. Elevate inoltre sanzioni in materia di mancata sorvegliabilità dei locali, di decoro dell’attività nella parte retrostante, e di ampliamento della superficie per un totale di 766 euro. I presenti sono stati diffidati a occupare le stanze del piano superiore con conseguente richiesta di inabitabilità all’autorità sanitaria locale.