Che cosa c’è sul Cittadino in edicola giovedì 8 febbraio 2024

Cosa c’è sul Cittadino di giovedì 8 febbraio 2024. Nelle edicole e in edizione digitale.
Il Cittadino prima Monza 08.02
Il Cittadino prima Monza 08.02

Cosa c’è sul Cittadino di giovedì 8 febbraio 2024. Nelle edicole e in edizione digitale (clicca qui).

Che cosa c’è sul Cittadino in edicola giovedì 8 febbraio 2024: il secondo esproprio in trent’anni

C’è un caso incredibile in apertura: Cosimo De Leo è titolare di un’officina di riparazioni auto, che comprende anche un negozio, un deposito dei mezzi di soccorso Aci e un deposito giudiziario in via San Rocco. E non sembra godere molte “simpatie” da parte della società Milano-Serravalle. Nel 1990 ha subito l’esproprio della sua vecchia sede di via Somalia. A distanza di oltre trent’anni la situazione si ripete per i lavori dello svincolo di Sant’Alessandro.

Che cosa c’è sul Cittadino in edicola giovedì 8 febbraio 2024: la sanità in Brianza

In primo piano c’è lo stato della sanità in Brianza: i numeri tra case e ospedali di comunità, medici di famiglia, liste d’attesa.

Che cosa c’è sul Cittadino in edicola giovedì 8 febbraio 2024: ancora via Monte Oliveto

Riflettori di nuovo su via Monte Oliveto. I rappresentanti delle consulte di Triante e San Carlo e San Giuseppe sono stati ricevuti dal prefetto, Patrizia Palmisani, in merito all’apertura del centro di accoglienza migranti nella palazzina: «Il prefetto ha assicurato: meno di 20 migranti».

Il Cittadino prima Monza 08.02
Il Cittadino prima Monza 08.02

Che cosa c’è sul Cittadino in edicola giovedì 8 febbraio 2024: Agcom e gli sms

La Agcom, Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni, guidata dal commissario brianzolo Massimiliano Capitanio,, insieme alla Guardia  di finanza ha scoperto un presunto “smercio illegale”, nel triennio 2020-2022, di 768 milioni di messaggi sms  (203 milioni solo in Italia) non consumati dagli utenti. Sanzionate due società, una delle quali brianzola.

Che cosa c’è sul Cittadino in edicola giovedì 8 febbraio 2024: caso Ilaria Salis

Una doccia fredda infine è arrivata dal papà di Ilaria Salis dopo l’incontro al ministero della Giustizia a Roma con i ministri degli Esteri e della Giustizia, Tajani e Nordio: «È andata molto peggio di quanto ci aspettassimo, non vediamo nessuna azione che possa alleviare la situazione di mia figlia. Siamo stati lasciati soli. Credo che mia figlia resterà ancora per molto tempo in carcere e la vedremo ancora in catene ai processi».