Cesano, l’immobile sequestrato alla mafia trasformato in discarica

Un ampio immobile sequestrato alla criminalità e destinato a diventare archivio comunale dovrà essere liberato dai rifiuti
Cesano, l’immobile sequestrato alla mafia

La sorte dell’immobile è già decisa: diventerà la sede dell’archivio comunale. L’immobile situato in via Manzoni, civico 153, a Cesano Maderno, al momento è una vera e propria discarica. Sequestrato alla criminalità organizzata e concesso al Comune, è attualmente inservibile. Bisogna svuotarlo completamente, ma non sarà un’impresa semplice e veloce: per arrivare al risultato finale gli uffici hanno dovuto affidare l’incarico a un professionista esterno per elaborare il piano di rimozione dei rifiuti.

Riserva sorprese l’imponente immobile situato all’estrema periferia est della città. Il civico 153 corrisponde a quell’edificio a vetrate che si trova oltre la Milano-Meda nelle immediate vicinanze del confine con Desio. Era stato ufficialmente acquisito al patrimonio comunale nel corso dell’inverno, con votazione unanime in occasione di una seduta consiliare di febbraio. «Avevamo partecipato al partecipato alla manifestazione di interesse nel mese di luglio 2023 – aveva spiegato ai consiglieri l’assessore Donatella Migliorino, che tra le sue deleghe ha anche quella al Patrimonio -. Nel mese di novembre, l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata ha disposto il trasferimento di questi beni al Comune».

Cesano, l’immobile sequestrato alla mafia pieno di rifiuti: ospiterà l’archivio comunale

Per la collocazione e per le dimensioni la proprietà risultava appetibile. Interesse era stato manifestato anche dalle aziende limitrofe, che avrebbero desiderato espandere la loro sede, ma l’Agenzia aveva replicato che i beni sequestrati alla criminalità organizzata possono finire esclusivamente in mano pubblica. Il Comune, di conseguenza, è riuscito a ottenere quattro immobili situati nello stesso complesso: nello specifico si tratta di un deposito produttivo e uffici al piano terra, oltre a uno spazio commerciale (in precedenza utilizzato da un ristorante) con una superficie di 294 metri quadrati di pertinenza.

A febbraio non si conosceva ancora la destinazione d’uso da parte del Comune. L’intenzione era stata poi manifestata nei mesi successivi: per le sue caratteristiche quel bene poteva diventare la sede ideale per l’archivio comunale, liberando spazi strategici altrove. L’idea era stata messa anche nero su bianco e inserita nel Dup (documento unico di programmazione), prevedendo l’inizio dei lavori necessari per adeguare quegli spazi al nuovo scopo nel 2025. Per passare dalle buone intenzioni ai fatti, tuttavia, prima bisogna fare i conti con i rifiuti. «Una notevole quantità di rifiuti – precisano gli uffici nell’atto di affidamento dell’incarico a un professionista – di differente tipologia».