C’è un fermo per il delitto di Sovico Ignoti i motivi dell’aggressione

Forse motivi familiari dietro l’omicidio di un pizzaiolo egiziano di 24 anni, El Tablawy Ahmed Mostafa Aly, morto venerdì sera all’ospedale di Carate a causa delle coltellate ricevute durante una lite da un lontano cugino, un coetaneo incensurato.
Il luogo dove è avvenuta l’aggressione
Il luogo dove è avvenuta l’aggressione

Forse motivi familiari dietro l’omicidio di un pizzaiolo egiziano di 24 anni, El Tablawy Ahmed Mostafa Aly, morto venerdì sera all’ospedale di Carate a causa delle coltellate ricevute da un lontano cugino durante una lite scoppiata in una casa di ringhiera al civico 135 della centralissima via Giovanni da Sovico. Nella notte, ad Albiate, dove dopo essersi disfatto del coltello aveva trovato rifugio a casa di un parente, c’è stato il fermo del presunto omicida, un egiziano del 1989, regolare e incensurato. L’uomo, le cui generalità non sono state rese note, è difeso da un avvocato d’ufficio. Il pizzaiolo è deceduto dopo le 16.30, quando , accompagnato da alcuni amici, ha raggiunto il pronto soccorso dell’ospedale di Carate Brianza. Le indagini sono state condotte dal nucleo operativo dei carabinieri di Monza e coordinate dal sostituto procuratore Salvatore Bellomo. Sembra che la vittima fosse giunto in Italia da pochi giorni, forse con l’intenzione di andare a lavorare alla pizzeria d’asporto Regina, posta sotto l’abitazione dove è avvenuta l’aggressione.