Giovanna Casati è assessore al Bilancio di Cavenago. Si è recata all’ufficio tecnico con la proposta di spegnere al meno la metà dei lampioni del paese. L’intuizione dell’assessore Casati è uscita dai meandri di palazzo Rasini ed è arrivata alle orecchie della cittadinanza: «Per risparmiare molti soldi – ha detto la scorsa settimana all’interno del consiglio comunale – avevo pensato di chiedere all’ufficio tecnico di lasciare acceso un lampione sì e uno no, così da abbattere il costo della bolletta che ormai da troppo tempo si assesta sui 160mila euro annui. E tale cifra sottrae risorse per altri interventi».
Bella idea, che nei mesi scorsi, sulla scia delle proposte del governo Monti, anche altri Comuni avrebbero voluto intraprendere. Avrebbero voluto, perché una scelta simile entrerebbe in conflitto con le norme del codice stradale: «Purtroppo gli uffici mi hanno impedito di attuare una simile decisione – ha aggiunto – paventando il rischio che, qualora ci fossero incidenti, gli automobilisti potrebbero rivalersi nei confronti dell’amministrazione comunale, per “visibilità difficoltosa”».