Case e caserma, sul progetto Arcore si spacca in due

Sul progetto di qualificazione di un’area della frazione Bernate sindaco e giunta si scontrano con Sel, ambientalisti e comitato di frazione. In ballo la realizzazione di case, della caserma dei carabinieri e di un parco pubblico.
Case e caserma, sul progetto Arcore si spacca in due

Arcore è divisa in due sul piano di qualificazione di un’area (in foto)della frazione di Bernate. Il progetto prevede la costruzione, tra le vie Grandi e Gilera, di alcune case e di una caserma per i carabinieri , edificio a totale carico del privato. Il progetto caro alla giunta vede contraria Sel, ambientalisti e comitato di frazione.

“I signori del no” li ha chiamati il sindaco Rosalba Colombo. Sono quelli, ha detto in conferenza stampa, che si oppongono a qualunque cosa, perché è più comodo per la loro immagine. Sono quelli che criticano a priori, senza mettersi in gioco “e a loro tornerà quello che hanno seminato”.

“Quello che stiamo per realizzare -ha chiarito il sindaco- è un progetto di qualificazione di un’area che oggi è di confine. Si tratta di una trasformazione importante per Bernate che porterà un parco pubblico urbano di 10mila metri quadri e una caserma dei carabinieri quale presidio prezioso sul territorio. Non mi si parli di sacrificio del verde, perchè quella interessata è un’area standard occupata oggi in parte da una montagnola di terra di risulta e non certo da un giardino giapponese come ho sentito dire”.

La faccenda è nota. Restando sul piano tecnico, il progetto è un programma integrato di intervento (pii) di interesse pubblico-privato. L’area interessata misura 16.500 metri quadrati ora divisi tra la proprietà privata e quella del Comune. Con l’operazione che la giunta ha pianificato, il privato costruirà la caserma dei carabinieri (mille metri quadrati) e il parco pubblico che resteranno di proprietà del comune. L’ente pubblico continuerà così a incamerare l’affitto dal Ministero, per 18mila euro circa all’anno. Ultimo tassello, quello incriminato, è la parte residenziale: tre palazzine di convenzionata per 5mila metri quadrati e per 60 alloggi circa. Altezze uguali a quelle dei condomini della zona.

Il pii richiederà una variante urbanistica per la ridistribuzione degli spazi e l’introduzione del residenziale. “Non potevamo continuare a mantenere il vincolo dello standard su un’area privata senza avere dei progetti -ha detto l’assessore Fausto Perego- avremmo dovuto comprare l’area”. Comprando e cambiando la destinazione il Comune avrebbe potuto mantenere verde l’area, “invece abbiamo fatto una scelta politica -ha aggiunto il sindaco- che valorizza il quartiere”.

Così gli amministratori. Ma il Comitato di quartiere cosa dice? In una lettera inviata al Cittadino, parla chiaramente di “scelte non condivise” e di “rapporti coi cittadini da cambiare”.

E via ad elencare i problemi di cui soffre Bernate: carenza d’acqua in alcune vie, il traffico causato dal passaggio a livello, la carenza di parcheggi. Questioni che , secondo i sottoscrittori, l’amministrazione pubblica non ha preso in considerazione. E all’orizzonte si vedono grosse nubi: la riqualificazione dell’area industriale Lamperti, l’arrivo di Pedemontana e di Pedegronda ferroviaria. Il comitato lamenta che su questi argomenti non c’è stato alcun confronto, che invece è necessario. “Questo – conclude la lettera – è il significato della raccolta di firme in atto, che il comitato di frazione sostiene”.