Casa di comunità a Monza: sei mesi per finire il cantiere all’ex Tpm

I lavori in via Borgazzi procedono: finanziata da 2,4 milioni del Pnrr, devono terminare entro il 31 marzo 2026.
Lavori in corso per la casa di comunità a Monza
Lavori in corso per la casa di comunità a Monza Fabrizio Radaelli

È uno degli ultimi atti formali che mancavano alla chiusura dell’iter per la costruzione della casa di comunità di via Borgazzi di Monza che l’Asst Brianza sta realizzando sulla porzione della ex Tpm che si affaccia sua via Gorizia, ceduta in diritto di superficie gratuito dal Comune.

La giunta Pilotto ha approvato il progetto di servizio e lo schema della convenzione per l’immobile che occuperà 842,2 metri quadri, inserita nel masterplan per la riqualificazione del comparto su cui entro la fine dell’anno dovrebbe essere inaugurato il nuovo dormitorio. La struttura sanitaria, che si svilupperà al pianterreno e al primo piano, sarà completata da un parcheggio di 854 metri quadri a disposizione degli operatori e degli utenti e da un’area verde di 430 metri quadri.

Casa di comunità a Monza: il termine da Pnrr è il 31 marzo 2026

I lavori, finanziati dal Pnrr con 2.400.000 euro, dovranno terminare entro il 31 marzo 2026: il cantiere, afferma l’assessore alle opere pubbliche Marco Lamperti, è partito già da qualche tempo in quanto per effettuare gli scavi è sufficiente depositare la scia. Su altri 20.390 metri quadri della ex Tpm per il quale il masterplan detta le linee per la riqualificazione complessiva è prevista la costruzione di edifici polifunzionali con spazi per negozi, uffici e abitazioni di cui il 30% dovrà essere ceduti a prezzi convenzionati. Su una porzione di 685 metri quadri l’amministrazione valuterà «l’eventuale rilocalizzazione della farmacia comunale numero 5»: si tratta di quella del Casignolo, bloccata dopo le massicce proteste dei cittadini del quartiere, di associazioni e alcune componenti della stessa maggioranza.

Lo scorso febbraio piazza Trento e Trieste ha chiesto all’Ats di modificare alcuni particolari del progetto, in modo da armonizzare la casa di comunità con lo Spazio 37: le pareti esterne, ha suggerito, «dovranno avere un cromatismo» compreso «nella gamma delle terre spente». All’esterno dell’immobile saranno piantumati alcuni alberi che, come suggeriscono i tecnici del municipio, dovranno essere scelti tra specie quali il carpino orientale, il tiglio selvatico e la lagerstroemia indica, un grande arbusto che fiorisce da luglio a settembre. Gli uffici del Comune hanno, inoltre, invitato i progettisti a mitigare le dotazioni impiantistiche e a prevedere la formazione dei corselli carrabili con blocchetti autobloccanti posati su un letto drenante che consenta di far filtrare la pioggia nel terreno mentre il fondo degli stalli per le vetture dovrà essere impermeabile in modo da evitare percolazioni nel sottosuolo.