Esiste un pericolo legionella nella palestra della scuola di Caponago? Probabilmente no, anche se per avere la conferma definitiva servono le controanalisi da parte di Ats che sono in corso proprio in queste ore.
Ma in paese la questione ha scatenato un putiferio: da un messaggio con cui il Comune invitava temporaneamente le associazioni sportive a non usare le docce, è iniziato un tam tam di messaggi da parte di alcuni dirigenti delle squadre che utilizzano la struttura per i propri allenamenti.
In realtà è subito bene precisare che i valori anomali rilevati riguardano solo l’acqua calda della palestra e non l’acqua della scuola.
Caponago: l’allarme legionella corre sui cellulari, per il sindaco Buzzini è “procurato allarme”
Il sindaco Monica Buzzini prova a rassicurare tutti con un lungo post sui social: “Come Sindaca ho la responsabilità della salute pubblica dei miei cittadini e cittadine. Se ci fosse pericolo reale ed immediato sarei la prima a comunicare in tutti i modi possibili”.
E poi passa al contrattacco: “Per la questione legionella che si è scatenata in questi minuti su tutti i cellulari di mezza Caponago, il mio compreso, viene a risultare, così per come si è trasmessa, “procurato allarme”. Alle associazioni che usano gli spogliatoi è stato mandato il messaggio che sta girando (ovvero quello di non utilizzare temporaneamente le docce – ndr) perché, con le verifiche effettuate tramite ATS, proprio perchè c’erano dei valori anomali, l’UT è già intervenuto ed ora siamo in attesa delle controanalisi”.
Insomma, una precauzione necessaria. Tanto più che alcuni mesi fa, casi di legionella si erano verificati a Lesmo e Monza dove era stato individuato il batterio potenzialmente pericoloso perché causa di polmoniti acute e problemi al sistema respiratorio.
Caponago: l’allarme legionella corre sui cellulari, le rassicurazioni
A Caponago prima ancora che sanitario, il problema sembra quasi di carattere politico dal momento che il primo cittadino non ha digerito l’allarmismo provocato.
La legionella si scatena con l’acqua calda e la scuola al suo interno non la usa, viene usata solo negli spogliatoi e proprio per questo e per precauzione è stato chiesto di non usarli (docce ma anche i rubinetti) finchè non ci sono le controanalisi.
“Dovreste ormai conoscermi a sufficienza – scrive Buzzini sui social – e sapere che sarei la prima ad avvisare per qualunque cosa accada per tutelare i miei cittadini e cittadine”.
“Quindi nelle case nessun pericolo? Io bevo acqua dal rubinetto” chiede una cittadina sui social, rassicurata prontamente dal sindaco.
Proprio ATS Brianza, sul suo sito, ha una sezione dedicata alle domande più frequenti sulla legionellosi. E proprio sulla questione docce, specifica: “Il sistema del riscaldamento dell’acqua delle caldaie deve essere settato sopra i 60° C, temperatura alla quale la legionella non si riproduce (sia per quanto riguarda la doccia sia per quanto concerne l’utilizzo dei rubinetti, quindi per esempio mentre si lavano i piatti). La temperatura indicata si riferisce all’acqua presente nella caldaia”. Ovviamente non bisogna farsi la doccia a una temperatura di 60 gradi centigradi per non ustionarsi. Molto presto, le controanalisi ci diranno la verità sull’effettivo rischio legionella a Caponago