Camparada, Tito d’Egitto è l’artista Pop Art della pizza: terzo Pennello d’Oro e l’Arcimboldo 2025

Tito d’Egitto ha centrato un nuovo obiettivo: premiato a Napoli col terzo Pennello d’oro e la statuina dell’Arcimboldo d’oro per l’anno 2025.
Camparada pizzaiolo Tito Premio Pennello
Camparada pizzaiolo Tito Premio Pennello tra Errico Porzio e Luciano Sorbillo

Tito d’Egitto ha centrato un nuovo obiettivo. Il pizzaiolo di Camparada con la moglie Veronica Matturro è tornato a Napoli per ritirare il terzo Pennello d’oro e la statuina dell’Arcimboldo d’oro per l’anno 2025. Il massimo nel settore.

Camparada, Tito d’Egitto è l’artista Pop Art della pizza: la storia iniziata con la laurea in psicologia al Cairo

Tamer Mohamed Ali, conosciuto da tutti proprio come Tito d’Egitto, titolare della “Antica pizzeria 3” di Camparada, è riuscito nell’impresa di riconfermarsi come uno dei migliori pizzaioli d’Italia e oltre. Parola di Napoli: è nella Guida 2025 de L’Arcimboldo con l’assegnazione di 3 pennelli nella categoria Artista Pop Art.

Con mozzarella e passione, la pizza conquista ogni nazione“, è il suo motto.
E la sua storia lo racconta: laureato in psicologia al Cairo, ha saputo trasformarsi in un ambasciatore del gusto: «Appena arrivato in Italia ho sempre sognato di avere una mia pizzeria, ho presto capito che era necessario integrarmi a pieno con la mentalità della nazione che mi ospitava e dovevo impegnarmi nell’imparare al meglio l’arte del pizzaiolo – ha raccontato – Ho iniziato a guardarmi intorno e capire che per fare bene questo lavoro non bastava soltanto impastare acqua, farina e lievito ma bisognava studiare». Poi l’occasione della pizzeria a Camparada e l’avventura con Veronica: «L’impasto che realizzo è un impasto diretto con autolisi al 70% di idratazione, ritengo fondamentale la selezione delle materie prime per ottenere un ottimo prodotto pizza. Oggi la mia espressione di pizza è nel mezzo tra lo stile classico e quello contemporaneo napoletano, dove punto fermo è la cottura rigorosamente nel forno a legna».

Camparada, Tito d’Egitto è l’artista Pop Art della pizza: gli incontri in carriera

Nella sua trasferta dello scorso anno, proprio per partecipare alla gara che mette in palio l’ambito premio per pizzaioli a livello internazionale e durante la quale aveva conquistato i due pennelli, Tito aveva avuto modo di confrontarsi con alcuni dei maggiori esponenti della tradizione partenopea, in particolare aveva incontrato il maestro e amico Luciano Sorbillo, ma non solo. Una visita particolare quella da Maria Cacialli, meglio conosciuta come “La figlia del presidente” e da Luigi Cacialli, figlio di Ernesto, noto alla ribalta mondiale per avere preparato la pizza servita all’allora presidente statunitense Bill Clinton nel 1994, all’epoca del G7 che si tenne proprio nel capoluogo campano. Oggi l’ennesimo successo, che proietta il pizzaiolo, brianzolo d’adozione, nell’olimpo di uno dei settori italiani di maggiore fama nel mondo.