Camilla Sala, la ranger di Bellusco, felice tra gli animali della savana

La ragazza 25 enne vive da tre anni in Sudafrica tra bufali, coccodrilli, leoni e ippopotami

Da Bellusco alle riserve naturali del Sudafrica. È la storia di Camilla Sala, 25 anni, che da un momento di profonda crisi è riuscita a trasformare in realtà un sogno, tra le sconfinate distese africane. Dal 2019 infatti Camilla ha intrapreso un percorso che l’ha portata a diventare una “ranger” e lavorare come guida nelle riserve del Sudafrica.

Camilla Sala, la ranger di Bellusco e la decisione

«Era un periodo buio per me, non ero contenta di quello che stavo facendo ma volevo reagire – racconta -. Ho sempre avuto una passione per gli animali e quindi ho partecipato a un progetto di conservazione chiamato Leo Africa della durata di due settimane. Quando sono tornata a casa però l’angoscia nel cuore e il mal d’Africa non passavano. Non mi sentivo più al mio posto. Ho quindi deciso di chiudere con il lavoro e nel febbraio 2020 sono ripartita per provare a frequentare l’accademia per diventare ranger».

Camilla Sala, la ranger di Bellusco e la pandemia

In quel periodo però scoppia la pandemia che sconvolge l’intero pianeta: «Dopo 4 settimane, è arrivato anche qui il lockdown e mi sono trovata catapultata nel mezzo della savana. Avrei potuto prendere uno dei voli e rientrare in Italia, ma un po’ per la paura di ammalarmi un po’ per il costo ho deciso di rimanere qui e spendere quegli stessi soldi per andare avanti con i corsi e imparare. Per due mesi ho vissuto in tenda all’interno della riserva dove si trovava l’accademia. Eravamo vicini al fiume e quindi attorno a noi c’erano coccodrilli, ippopotami e i bufali che sentivo respirare fuori dalla mia tenda».

Camilla Sala, la ranger di Bellusco e l’abilitazione

Camilla sfrutta il tempo per approfondire le conoscenze sulla natura e sui comportamenti degli animali. Finiti i mesi più complicati della pandemia consegue le abilitazioni necessarie, ottiene il porto d’armi «un obbligo per fare la guida» e inizia quindi un percorso di esperienze che la porterà a diventare guida turistica per i safari in diversi parchi del territorio sudafricano e, quando si trova senza un lavoro, piuttosto che tornare a Bellusco gira il paese in lungo e in largo per vedere e toccare in prima persona ciò che ha studiato.

Camilla Sala, la ranger di Bellusco e la felicità

Ovviamente in questa esperienza non sono mancate né momenti emozionanti né attimi di paura: «È difficile descrivere cosa vuol dire trovarsi in questi posti. Ti senti piccolo ma anche parte della natura e del mondo – prosegue -. Ovviamente quello che sto facendo non è il lavoro più sicuro della terra. All’inizio avevo più paura poi ho imparato a interpretare meglio i comportamenti degli animali, certo poi non sai mai come possano reagire». Camilla ora si trova vicino a una delle entrate del parco Kruger e lavora per un progetto di conservazione. Per lei è ancora fuori dall’orizzonte dei desideri il rientro in Italia: «Sono qua da tre anni e tutto sembra essere successo così in fretta. A 25 anni sono riuscita a trovarmi un lavoro dall’altra parte del mondo e da quando sono qui mi sento veramente felice. Posso dire di sentirmi a casa».