Cai, montagna, famiglia e musica lirica: Villasanta dice addio a Antonio Montani e alle sue (tante) passioni

Scomparso a 85 anni, originario del Veneto era arrivato in Brianza negli anni Settanta: è stato vicepresidente del Club Alpino locale e, nel 1986, aveva contribuito a far sì che diventasse una sezione autonoma da Monza.
Villasanta, Antonio Montani, terzo da destra
Villasanta, Antonio Montani, terzo da destra Michele Boni

Lascia Villasanta e soprattutto il Cai Antonio Montani, veneto d’origine, ma brianzolo di adozione con un amore sconfinato per la montagna. L’85enne si è spento nel weekend dopo una vita dedicata al lavoro, alla famiglia e alle camminate ad alta quota. Era arrivato a Milano negli anni ’70 prima di trasferirsi con la famiglia a Villasanta proprio per motivi di lavoro. Perito tecnico in un’azienda di Cinisello è entrato fin da subito nel Cai, rivestendo anche il ruolo di vicepresidente e consigliere.

«Curava in particolare la nostra biblioteca con 1300 volumi che parlano di montagna – ha detto Enrico Cambiaghi, referente del Cai -. Antonio ha fatto sì che il sodalizio degli appassionati della montagna diventasse indipendente da Monza nel 1986 diventando una sezione a tutti gli effetti. L’amore per la montagna per lui era qualcosa di sconfinato, aveva una casa a Valpelline in Val d’Aosta dove trascorreva mediamente quattro mesi l’anno a fare passeggiate e scalate. Ma era anche un grande appassionato di lirica».

I funerali si sono svolti lunedì 29 marzo nella chiesa di Sant’Anastasia dove in tanti hanno voluto tributargli l’ultimo saluto. Montani lascia la moglie Marialuisa e i figli Grazia, Marco e Luca. «Era una persona schiva, estremamente pratica e sapeva affrontare i problemi con grande calma senza mai agitarsi. È stato per noi un importante punto di riferimento» ha concluso Cambiaghi.