Gigi Ponti è pronto a rimettere a Roberto Maroni la delega sul trasporo locale: lo farà se entro venerdì 8 luglio dalla Regione o dal Governo non arriveranno in Brianza le risorse per far viaggiare i pullman. Lo ha deciso giovedì l’assemblea dei sindaci, in un estremo tentativo di convincere Roma e Milano ad accogliere le richieste della Provincia che, a causa dei tagli ai trasferimenti statali, non è in grado di garantire il servizio fino a fine 2016. Mercoledì Ponti ha inviato l’ennesima lettera al governatore lombardo con cui ha domandato l’ennesimo tavolo di confronto che, ha proposto, venga aperto alla neonata Agenzia sovraprovinciale del trasporto locale. Senza soldi, ha chiarito il presidente, il servizio dovrà essere tagliato pesantemente. Nei prossimi giorni da via Grigna partiranno due note di protesta indirizzate al Pirellone e alla Prefettura. La prossima settimana Ponti dovrebbe incontrare gli amministratori regionali prima di confrontarsi nuovamente con i sindaci l’8 luglio.
I vertici e i tavoli degli ultimi mesi non hanno prodotto frutti così come sono rimaste sulla carta le promesse del ministro alle Infrastrutture Graziano Delrio: la Brianza, che nel 2015 ha rischiato il dissesto per dirottare sul trasporto locale 3.800.000 euro, non ha un centesimo. «La nostra Provincia – ha commentato Ponti – è più penalizzata di altre in quanto ha sempre cercato di comportarsi correttamente: altre possono contare su corposi avanzi di amministrazione o sugli utili delle partecipate oppure, come Bergamo, tagliare senza troppi problemi contratti grassi». Monza è riuscita a recuperare, tra i fondi regionali non spesi, solo 310.000 euro con cui garantire i pullman fino alla fine di novembre: ne mancano 1.500.000 per farli girare a pieno regime fino al 31 dicembre. Se non saranno scovati, le corse saranno ridotte del 10% e ogni giorno rimarranno a piedi 7.000 tra studenti e pendolari su un totale di 60.000 viaggiatori.
Il prossimo anno, sperano gli amministratori locali, la situazione potrebbe essere meno drammatica in quanto i contratti che scadranno a fine 2016 dovrebbero essere rinegoziati dall’Agenzia: «Alla Brianza – ha auspicato Ponti – potrebbero spettare maggiori risorse in quanto saranno rivisti i criteri di assegnazione utilizzati dalla Regione secondo un protocollo del 2000».
Prima di sforbiciare linee e corse, già ridimensionate negli ultimi anni, i primi cittadini valuteranno la possibilità di mettere mano al portafogli. L’ipotesi non piace a nessuno: a conti fatti, considerando che Monza sarà esclusa in quanto ha un contratto autonomo, dovrebbero sborsare circa due euro per abitante. Prima di pagare, però, gli amministratori potrebbero provare a coinvolgere i loro colleghi delle altre province in una duplice protesta con la fascia all’ingresso del Pirellone e a Roma. In Lombardia, complessivamente, servono 8.000.000 di euro: «Non è una somma stratosferica – ha commentato Ponti – il Governo e la Regione si assumano le loro responsabilità».