L’unione fa la forza contro la malamovida: firmato in Prefettura a Monza un Protocollo che sancisce una nuova forma di cooperazione tra Comuni, titolari di attività commerciali e forze dell’ordine della provincia di Monza e Brianza.
Un documento che prende le mosse dal cosiddetto “Decreto Piantedosi”, del 21 gennaio 2025, che, in funzione preventiva, invita tra l’altro i gestori di locali pubblici e esercizi aperti al pubblico a installare sistemi di videosorveglianza, disporre una adeguata illuminazione nelle aree private e rispettare le norme sulla somministrazione di alcolici e sull’accesso ai locali.
Si tratta di un decreto con finalità preventive e di sicurezza che fissa dei paletti per garantire gli esercenti e la clientela. E invita i titolari a segnalare tempestivamente alle Forze di Polizia eventuali situazioni di illegalità o pericolo. Riconosciuto anche il ruolo della vigilanza privata come elemento strategico per la sicurezza. I vantaggi per gli esercenti? Potranno beneficiare di una maggiore tutela per clienti e personale, una riduzione del rischio di sanzioni e la possibilità di accedere a incentivi e agevolazioni.

Monza, tutti attorno al tavolo in Prefettura per firmare il protocollo per la buona movida
Mercoledì 29 ottobre, attorno al tavolo, oltre al prefetto, al questore e ai vertici delle forze dell’ordine e delle associazioni di categoria, si sono seduti i sindaci dei comuni di Monza, Lissone, Seregno, Desio, Cesano Maderno, Limbiate, Brugherio, Giussano, Vimercate, Seveso, Meda, Muggiò e Nova Milanese.
“Si tratta di un modello operativo nuovo” ha detto il prefetto Enrico Roccatagliata presentando il documento “Una risposta multifunzionale al problema della malamovida”. “Bisogna perseguire l’interesse pubblico con il minore sacrificio possibile per i soggetti privati” ha aggiunto, riferendosi a quanto i commercianti dovrebbero impegnare, anche economicamente, per rispettare il protocollo. Vedi appunto l’installazione della videosorveglianza “agli ingressi e uscite delle attività”, l’illuminazione delle aree private “come parcheggi, giardini e cortili”. Dovranno anche mettere a disposizione dei clienti un “codice di condotta”.

Il Protocollo per la buona movida a Monza e in Brianza: sostegno delle associazioni dei commercianti
Nessun obbligo: l’adesione è volontaria (ma prevede meccanismi premiali per chi accetta), e sarà quanto più possibile comunicata dalle associazioni di categoria e dai Comuni. L’idea è che i gestori dei locali diventino “sentinelle dell’abusivismo” in stretto rapporto con le forze dell’ordine “anche nel loro interesse” ha aggiunto Roccatagliata. Prevista anche l’istituzione di un tavolo di lavoro per sondare i risultati.

Il sindaco di Monza Paolo Pilotto ha parlato di un “testo impegnativo” dal punto di vista degli investimenti per gli esercenti mentre il collega cesanese Bocca ha applaudito un “intervento strutturale e solido”, “perché – ha aggiunto – la malamovida non c’è solo d’estate”.
Ha chiesto invece un “sostegno economico attraverso bandi”, ai Comuni, la rappresentante di Confesercenti Ada Rosafio. “Tutti noi abbiamo difficoltà a fare quadrare i bilanci” le ha risposto il sindaco di Seregno Alberto Rossi. Sostegno alla iniziativa è arrivato anche da Confcommercio e Apa Confartigianato.