Buona movida, uniti si vince: più videosorveglianza e illuminazione nel Protocollo che non c’era

Mercoledì 29 ottobre in Prefettura a Monza la firma del Protocollo contro la mala movida che ha recepito le linee guida del Decreto Piantedosi dello scorso gennaio
Il tavolo in Prefettura per il Protocollo contro la Malamovida
Il tavolo in Prefettura per il Protocollo contro la Malamovida

L’unione fa la forza contro la malamovida: firmato in Prefettura a Monza un Protocollo che sancisce una nuova forma di cooperazione tra Comuni, titolari di attività commerciali e forze dell’ordine della provincia di Monza e Brianza.

Un documento che prende le mosse dal cosiddetto “Decreto Piantedosi”, del 21 gennaio 2025, che, in funzione preventiva, invita tra l’altro i gestori di locali pubblici e esercizi aperti al pubblico a installare sistemi di videosorveglianza, disporre una adeguata illuminazione nelle aree private e rispettare le norme sulla somministrazione di alcolici e sull’accesso ai locali.

Si tratta di un decreto con finalità preventive e di sicurezza che fissa dei paletti per garantire gli esercenti e la clientela. E invita i titolari a segnalare tempestivamente alle Forze di Polizia eventuali situazioni di illegalità o pericolo. Riconosciuto anche il ruolo della vigilanza privata come elemento strategico per la sicurezza. I vantaggi per gli esercenti? Potranno beneficiare di una maggiore tutela per clienti e personale, una riduzione del rischio di sanzioni e la possibilità di accedere a incentivi e agevolazioni.

Il prefetto Enrico Roccatagliata e il questore Filippo Ferri

Monza, tutti attorno al tavolo in Prefettura per firmare il protocollo per la buona movida

Mercoledì 29 ottobre, attorno al tavolo, oltre al prefetto, al questore e ai vertici delle forze dell’ordine e delle associazioni di categoria, si sono seduti i sindaci dei comuni di Monza, Lissone, Seregno, Desio, Cesano Maderno, Limbiate, Brugherio, Giussano, Vimercate, Seveso, Meda, Muggiò e Nova Milanese.
“Si tratta di un modello operativo nuovo” ha detto il prefetto Enrico Roccatagliata presentando il documentoUna risposta multifunzionale al problema della malamovida”. “Bisogna perseguire l’interesse pubblico con il minore sacrificio possibile per i soggetti privati” ha aggiunto, riferendosi a quanto i commercianti dovrebbero impegnare, anche economicamente, per rispettare il protocollo. Vedi appunto l’installazione della videosorveglianza “agli ingressi e uscite delle attività”, l’illuminazione delle aree private “come parcheggi, giardini e cortili”. Dovranno anche mettere a disposizione dei clienti un “codice di condotta”.

I sindaci e le altre autorità presenti in Prefettura

Il Protocollo per la buona movida a Monza e in Brianza: sostegno delle associazioni dei commercianti

Nessun obbligo: l’adesione è volontaria (ma prevede meccanismi premiali per chi accetta), e sarà quanto più possibile comunicata dalle associazioni di categoria e dai Comuni. L’idea è che i gestori dei locali diventino “sentinelle dell’abusivismo” in stretto rapporto con le forze dell’ordine “anche nel loro interesse” ha aggiunto Roccatagliata. Prevista anche l’istituzione di un tavolo di lavoro per sondare i risultati.

Il sindaco di Monza Paolo Pilotto ha parlato di un “testo impegnativo” dal punto di vista degli investimenti per gli esercenti mentre il collega cesanese Bocca ha applaudito un “intervento strutturale e solido”, “perché – ha aggiunto – la malamovida non c’è solo d’estate”.

Ha chiesto invece un “sostegno economico attraverso bandi”, ai Comuni, la rappresentante di Confesercenti Ada Rosafio. “Tutti noi abbiamo difficoltà a fare quadrare i bilanci” le ha risposto il sindaco di Seregno Alberto Rossi. Sostegno alla iniziativa è arrivato anche da Confcommercio e Apa Confartigianato.

L'autore

Classe 1971, faccio il giornalista dal secolo scorso, da fresco universitario. Sempre fedele al Cittadino, sono stato prima collaboratore locale, poi, da assunto, praticante e infine professionista, dal 2008. Le mie passioni? La cronaca nera e le storie (belle) delle persone. Ma anche lo sport, il rosso (Ferrari e Ducati), il verde dei campi da calcio e l’arancione di quelli da tennis (e del pallone da basket). E poi le serie tv, i libri di Simenon e una pedalata al parco, di Monza naturalmente.