Brugherio, otto candidati sindaco Tutti vogliono la fascia tricolore

Sfida a otto. O forse nove o dieci. Le candidature a sindaco si moltiplicano e due settimane fa gli ultimi due aspiranti borgomastri hanno ufficializzato le proprie intenzioni. Così Brugherio si appresta a scegliere il successore di Maurizio Ronchi. Ecco tutti i nomi e gli schieramenti.
In otto per la fascia tricolore a Brugherio
In otto per la fascia tricolore a Brugherio

Sfida a otto. O forse nove o dieci. Le candidature a sindaco si moltiplicano e due settimane fa gli ultimi due aspiranti borgomastri hanno ufficializzato le proprie intenzioni. Si tratta di Nicola Vulpio, segretario dell’Idv che correrà in testa a una lista civica di sinistra appoggiata anche da Rifondazione Comunista e di Roberto Assi, giovane promessa del rinnovato Pdl che a soli 28 anni ambisce alla poltrona che fu di Carlo Cifronti.

La giovane età, peraltro, non è per nulla casuale, come lo stesso Assi ha confermato. Volti nuovi è l’imperativo in questo frangente sociopolitico. La considerazione è comune e il risultato è che, su nove candidati, sei hanno un’età inferiore ai 42 anni. Marco Troiano, leader del centrosinistra, ne ha 38. Max Balconi (X Brugherio) e Maurizio Ronchi (Lega) ne hanno 42, Paolo Mancini (Il Cambiamento) e il grillino Andrea Monachino sono due under 40. Senza nulla togliere a chi all’anagrafe è iscritto da più tempo, il dato che emerge racconta di una piccola rivoluzione. Meno entusiasmante è l’assenza di esponenti del gentil sesso tra i guerrieri lanciati nell’arena, ma l’ultima parola non è ancora detta.

Sì, perché accanto all’esercito dei giovani e a Vincenzo Panza (Progetto Brugherio), Carlo Nava (Uno sguardo oltre) e Nicola Vupio, potrebbero anche arrivare altre candidature. C’è una componente del vecchio Pdl tagliata fuori dalla nuova segreteria, c’è l’Udc, c’è l’ex assessore Francesca Pietropaolo non ancora collocati. E’ probabile invece che venga ritirata la candidatura di Paolo Mancini, disposto a fare un passo indietro se ci saranno colleghi interessati a realizzare i suoi punti programmatici. Tra questi c’è il tema del lavoro, in cima alla lista. La sensibilità è spiccata, considerato che Mancini è un rappresentante sindacale di Candy per la Fiom Cgil.

“Ho in mente un portavoce nominato dal consiglio comunale che si faccia collegamento tra le aziende in crisi e le istituzioni, dal Comune al ministero”. E poi gli orti sociali, la tutela del made in Italy, sforbiciate agli stipendi degli amministratori, per il 20 per cento circa. Gli apre la porta Marco Troiano, ma se un matrimonio dovesse esserci, la promessa non è ancora stata pronunciata.