C’è chi li vieta. Chi li sconsiglia. E chi fa spallucce e non proferisce parola. Brianza in ordine sparso contro i botti di Capodanno. Sono poche le amministrazioni comunali che hanno deciso di prendere provvedimenti contro i pericoli (ambientali, per l’uomo e per gli animali) rappresentato dai fuochi artificiali che vengono accesi durante la notte di Capodanno. Questo il dettaglio dei Comuni dove si è provveduto a normare il veglione di San Silvestro.
Monza
“Ogni botto è una botta di terrore”. La sezione locale di Enpa Monza e Brianza ha aderito alla campagna promossa a livello nazionale contro l’uso irresponsabile dei botti e dei fuochi d’artificio la notte di Capodanno. “Ho il cuore sottosopra, sento botti ovunque, sembrano bombe, le orecchie mi fanno male, il battito è accelerato, cerco di rannicchiarmi, cerco un modo per proteggermi, ma sono terrorizzato, non riesco quasi a muovermi da quanto ho paura. Ogni 31 dicembre è un’agonia infinita»: vale tanto per i cani e i gatti quanto per gli uccelli e per gli animali da allevamento. Ed è per questo motivo che il punto di vista utilizzato, per quanto soggettivo, non è ben specificato.
La onlus ha fornito qualche consiglio utile per i proprietari di animali domestici. Come rinchiudere gli animali in un luogo comodo e rassicurante e, in caso di uscite, tenere sempre i cani al guinzaglio. Consigli che sono stati pubblicati anche sul sito del Comune di Monza.
Varedo
Non c’è un’ordinanza del sindaco che vieta i botti di Capodanno come nel 2015. Lo scorso anno, con delibera del 28 dicembre era stato tassativamente vietato l’ utilizzo dei fuochi pirotecnici ritenendo petardi, botti e artifici pirotecnici pericolosi sia per le persone che per gli animali che a causa del fragore possono spaventarsi, darsi alla fuga, perdere l’orientamento. Quest’anno il comune ha deciso di appoggiarsi unicamente al Protocollo di Regione Lombardia. Una pattuglia di vigilanza sarà comunque attiva per presidiare la città e mantenere l’ordine pubblico.
Desio
Botti? No grazie. Ordinanza del sindaco per vietare i botti di Capodanno. I trasgressori saranno sanzionati. I botti, oltre ad essere pericolosi per gli uomini, possono uccidere anche gli animali. L’amministrazione comunale è impegnata in una campagna di sensibilizzazione.
Arcore
Sui botti di Capodanno l’amministrazione comunale di Arcore ha fatto una scelta di campo. È fresca di pubblicazione l’ordinanza del sindaco che vieta l’uso di razzi e articoli pirotecnici su tutto il territorio. L’ordinanza arcorese recita: «lo scoppio di petardi e razzi può risultare pericoloso, sia per chi ne fa uso, sia per persone terze, animali e cose, in particolare nell’ambito urbano, fino a comportare conseguenze più gravi come lesioni a persone, se l’utilizzo non avvenga con le dovute precauzioni». Ma se le ragioni non bastassero, l’ordinanza avvisa: i trasgressori saranno puniti con sanzioni di 50 euro. Di certo non dalla polizia locale che la notte di San Silvestro non è in servizio.
Bovisio Masciago
Niente fuochi artificiali e giochi pirotecnici per festeggiare l’arrivo del nuovo anno. Il sindaco Giuliano Soldà nei giorni scorsi ha firmato un’ordinanza che vieta le combustioni all’aperto fino al prossimo 15 aprile per non peggiorare ulteriormente una situazione ambientale già molto critica a causa dell’assenza di piogge. Ovviamente non sarà facile far rispettare questa ordinanza visto che la Polizia locale non è operativa in orario notturno, tanto meno a Capodanno, ma qualora gli agenti durante il giorno vedessero ragazzi far scoppiare petardi possono procedere con una sanzione nei loro confronti.
Seveso
Per la notte di capodanno, poi, il Municipio ha deciso di non vietare botti e petardi anche se «invitiamo la cittadinanza a limitarne l’uso e ad utilizzare i botti con criterio – commenta il sindaco, Paolo Butti – Il Comune ha, comunque, aderito al protocollo sulla qualità dell’aria sottoscritto da Regione, Anci, Arpa ed enti locali e che vieta anche l’utilizzo di botti in caso di condizioni atmosferiche sfavorevoli».
Villasanta
Il sindaco Luca Ornago lancia un appello ai cittadini: no all’uso selvaggio di fuochi e petardi durante i festeggiamenti del Capodanno. L’invito alla sobrietà ha ragioni di sicurezza perché «l’utilizzo indiscriminato di botti e fuochi può essere causa di incidenti» ma anche di tutela degli animali che soffrono i botti.
Limbiate
Nei giorni scorsi la Polizia locale ha compiuto una serie di ispezioni in ben sette attività commerciali della città che vendono fuochi d’artificio e petardi. Lo scopo del blitz era quello di appurare la regolarità degli articoli presenti. Contestualmente sono stati effettuati anche dei controlli sul territorio per accertare la possibile vendita irregolare di fuochi di artificio su area pubblica ma fortunatamente non è stato rilevato alcun tipo di violazione.Il sindaco non ha firmato alcuna ordinanza che vieta fuochi di artificio e petardi vista la difficoltà oggettiva della sua applicazione. Sulla pagina principale del sito comunale è stata pubblicata la piroguida 2016 della Regione per un uso responsabile dei botti. Come ormai consuetudine poi nella mattinata di domenica 1 gennaio, i volontari della Protezione civile faranno un giro in tutte le aree più sensibili della città come i piazzali alle scuole, i sagrati delle chiese, i centri sportivi, i parcheggi e le vie principali per raccogliere i petardi inesplosi
Lissone
Con ordinanza del 27 dicembre 2016 il sindaco Monguzzi ha vietato l’utilizzo di petardi e artifizi pirotecnici sul territorio, in particolare in tutte le vie, piazze e aree pubbliche che prevedano il transito o il passaggio di persone. Qualora si manifesti la chiara intenzione di vessare o spaventare gli animali con materiale esplodente, si configurerà il reato previsto dal Codice penale come “Maltrattamento di Animali”, con applicazione delle procedure previste. La violazione dell’ordinanza comporta una sanzione compresa fra 25 e 500 euro. Il sindaco, come specificato nell’ordinanza, non vieta i fuochi pirotecnici di libera vendita che potranno essere esplosi seppur a debita distanza da persone e animali.