Sono trenta i Comuni che negli anni hanno aderito al progetto del Comitato Pietre di inciampo di Monza e Brianza. Tra questi manca Biassono, nonostante le richieste avanzate da tempo dalla sezione locale dell’Anpi e da diversi cittadini. Un appello che ancora una volta si leva quest’anno, a pochi giorni dalla posa della Pietra di inciampo che lo scorso 21 gennaio è stata posta davanti alla sede della Provincia, a Monza, a ricordo di tutti i 384 deportati e deportate brianzoli.
Tra loro ci sono anche i sette biassonesi: Antonio Casiraghi, Ambrogio Cassanmagnago, Mario Meregalli, tutti morti al campo di Gusen e poi Antonio Colombo deportato a Mauthausen e tornato a casa con una grave disabilità, Ida Crippa, deportata a Berlino, Enrico Meregalli, morto a Ebensee e Sirio Riboldi, deportato a Mauthausen e sopravvissuto al campo.
«Sta facendo discutere l’assenza alla cerimonia che si è svolta davanti alla Provincia di rappresentanti dell’amministrazione comunale di Biassono. Eppure anche il nostro paese ha dato il suo triste contributo in termini di vite umane spezzate», fanno sapere in un comunicato congiunto Fulvio Franchini, presidente Anpi provinciale e Antonella Tremolada, presidente Anpi Biassono.
«L’amministrazione biassonese da anni ha scelto di non proporre alcuna iniziativa in commemorazione della Giornata della memoria, nessun incontro o momenti di riflessione, per altro previsti dalla Legge istitutiva, per ricordare quanto accaduto al popolo ebraico, ai deportati militari e politici italiani nei campi di sterminio nazisti. – continuano dall’Anpi – A Biassono ancora oggi la maggioranza di centrodestra ritiene non sia opportuno conservare nel futuro la memoria di un tragico e oscuro periodo della storia del nostro Pese. Questo comportamento non solo disattende disposizioni di legge ma soprattutto offende i deportati biassonesi e le loro famiglie».
Anche quest’anno, dunque, sarà solo la sezione Livio Cesana dell’Anpi di Biassono a ricordare i deportati con un evento che sarà trasmesso online il 27 gennaio, Giorno della memoria.
Inoltre ogni anno vengono collocate davanti alle abitazioni dei deportati biassonesi delle targhe di cartoncino plastificate realizzate dall’Anpi di Biassono, con i nomi dei sette prigionieri. In attesa che le Pietre di inciampo, quelle vere, vengano prima o poi posate anche in paese.