Una guerra politica, senza esclusioni di colpi. Sul futuro della linea ferroviaria del Besanino, sulla sua elettrificazione o meno (o quantomeno sulla progettazione dell’intervento) è scontro aperto, ormai, tra l’ex sindaco di Besana Sergio Gianni Cazzaniga e il consigliere regionale della Lega Alessandro Corbetta. La vicenda si ricapitola velocemente: il deputato del Pd Gianmario Fragomeli ha annunciato, alcune settimane fa, il disco verde al finanziamento della progettazione per l’elettrificazione della tratta. Dopo i dubbi espressi dai pendolari sull’urgenza dell’intervento, Corbetta ha accusato Fragomeli di fare propaganda. A questo attacco ha risposto l’ex sindaco Cazzaniga che ha preso le difese di Fragomeli bacchettando Corbetta, bollato come «inesperto».
Ora è il turno nuovamente di Corbetta. Che non le manda a dire a Cazzaniga: «Se il Besanino non è più una linea marginale lo si deve alla volontà di Regione Lombardia di rilanciare la tratta nel 2011 quando sono stati inseriti i nuovi treni Atr 125 e nel 2014 quando la Milano – Monza – Molteno – Lecco è stata “promossa” a linea Suburbana (S7)» argomenta Corbetta . Poi, parlando della progettazione dell’elettrificazione, spiega: «Chiaramente prima di realizzare un’opera occorre un progetto. C’è però una differenza sostanziale tra il far credere a cittadini e utenti di essere a un passo dall’elettrificazione della linea, quando invece saremmo di fronte solamente a un presunto finanziamento per uno studio di fattibilità o una progettazione. Nel Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza, ndr.) si parla di elettrificazione della Como – Molteno – Lecco e non della Monza – Molteno – Lecco».
«Nessuno ha risposto sul tema principale: l’elettrificazione è la priorità attuale del Besanino – attacca Corbetta -? Io credo di no e come me lo pensano in tanti, pendolari in primis. Questa linea deve diventare attrattiva, elastica, snella, inclusiva e più veloce. Per far ciò servono prima di tutto interventi sulle infrastrutture di proprietà dello Stato: sottopassi, raddoppi nelle stazioni, banchine rialzate per i disabili, superamento e chiusura dei passaggi a livello. L’elettrificazione, ben venga se e quando arriverà, ma non risolverà nessuno dei problemi attuali della linea e costerà decine e decine di milioni di euro. Soldi che servirebbero oggi per far funzionare meglio la linea. È sempre più chiara la volontà del Partito democratico di fare un po’ di propaganda sul tema, illudendo i cittadini di aver ottenuto un risultato storico che peraltro non risulta nemmeno la priorità attuale per il miglioramento della linea».
Infine, Corbetta si toglie l’ultimo sassolino dalla scarpa proprio nei confronti di Cazzaniga: «Mi definisce inesperto. Chiaramente rispetto a lui, che ha più del doppio della mia età ed è presente in consiglio comunale a Besana dal 1994 quando avevo solo 5 anni, sono sicuramente meno esperto. Curioso però che a definirmi così sia proprio chi nel proprio curriculum amministrativo può vantare sentenze del Tar e del Consiglio di Stato che hanno condannato il Comune di Besana a pagare circa 400mila euro per la “questione piscina”, nonché una sentenza di condanna della Corte dei Conti che, oltre a imporre un parziale risarcimento del danno fatto, definisce Cazzaniga e la sua giunta “gravemente colpevoli” arrivando addirittura a ipotizzare che “il livello di competenze e di conoscenze in capo al sindaco e agli assessori era talmente scarso da indurre a ritenere che la scelta di amministrare la ‘cosa pubblica’ sia stata del tutto inappropriata».