La sala consiliare di villa Borella sarà intitolata al compositore e direttore d’orchestra del Teatro alla Scala di Milano Victor de Sabata, che soggiornò nell’attuale sede comunale tra il 1931 e il 1933. La giunta Pozzoli ha infatti approvato una delibera con la quale si dà il via all’iter per l’intitolazione della sala consiliare sita al piano terra di Villa Borella al maestro de Sabata. Dopo l’ok dell’assise cittadina, la proposta verrà inviata alla prefettura di Monza e Brianza, che dovrà successivamente recepirla, consentendo di portare a compimento il procedimento. Nella sala verrà collocata una targa commemorativa.
La proposta della giunta comunale rappresenta «il doveroso omaggio che la città intende tributare al maestro De Sabata per valorizzare, in primis, la sua figura professionale e per sottolineare l’importanza della lirica nel nostro territorio, grazie al soprano besanese Irma Viganò che ha cantato nei più grandi teatri del mondo e ad Aligi Sassu, marito del soprano Helenita Olivares, che ha realizzato scenografie per importanti rappresentazioni liriche e che ha dimorato anche nel nostro Comune», ha spiegato il sindaco Emanuele Pozzoli.
Victor de Sabata, nato a Trieste nel 1892, sulle orme del padre che partecipò fin da bambino alla vita musicale di Udine, cominciò a suonare il pianoforte all’età di tre anni. Spinto da una grande passione per la musica, si iscrisse poi al conservatorio, dove il suo impegno fu tale che arrivò a suonare tutti gli strumenti e a conoscerne la tecnica in maniera approfondita. Terminato il conservatorio, nel 1910, aveva già conquistato discreta fama come compositore. Nel 1930, dopo essere tornato dagli Stati Uniti, dove fu chiamato a dirigere a New York e a Cincinnati durante l’assenza del direttore d’orchestra Fritz Reiner, fece il suo esordio alla Scala. Sempre nel 1930 fu ospite del Maggio musicale fiorentino. Consolidata la sua fama, venne richiesto dalle maggiori istituzioni musicali europee: la Staatsoper di Vienna, i Berliner Philharmoniker in Germania, dove diresse anche una tournée della Scala a Monaco e Berlino, e al festival di Bayreuth. Durante la Guerra diresse numerosi concerti con le orchestre dell’Eiar di Roma e di Torino, fu ospite di varie istituzioni concertistiche internazionali come il Festival di Lucerna, e continuò a collaborare con la Scala fino al 1943, anno in cui il teatro venne distrutto da un bombardamento. Dopo la fine del conflitto, oltre che alla Scala, all’accademia di S. Cecilia e al Maggio musicale fiorentino, che furono i centri più importanti della sua carriera direttoriale, fu in tournée a Genova, Zurigo, Ginevra, Basilea, Lugano, ospite di varie istituzioni straniere tra cui la Bcc, I’Albert Hall, il Covent Garden di Londra, il teatro Colón di Buenos Aires, i Berliner Philharmoniker e i Wiener Philharmoniker. Nel 1953 concluse la sua carriera teatrale alla Scala. Pochi anni più tardi, diresse per l’ultima volta in occasione dei funerali di Arturo Toscanini alla Scala e nel duomo di Milano, concludendo definitivamente la carriera direttoriale il 18 febbraio 1957. Morì a Santa Margherita Ligure (Genova) la notte tra il 10 e l’11 dicembre 1967.