«Avete pagato 200 euro per cenare con me? È troppo poco». Lunedì Silvio Berlusconi ha chiuso con una battuta la sua visita a Monza per presentare la lista di Forza Italia: al Saint Georges Premier ha dispensato consigli a Dario Allevi e ha anticipato i punti chiave del suo programma per le prossime politiche.
«Dovete darci un po’ di soldi – ha scherzato con i candidati – ho pagato per vent’anni, ma ora posso versare solo 100.000 euro all’anno e “ghem minga da dané” per comprare le bandiere».
Nei mesi scorsi, ha spiegato, in nove hanno bussato a Villa San Martino nella speranza di ottenere l’investitura: a tutti ha offerto «ottimo vino come aperitivo o the con i dolcetti». Dai colloqui è emersa la «differenza di capacità» tra Allevi e gli altri e lui, che già era orientato verso l’ex presidente della Provincia, ha «comunicato» la sua decisione ai responsabili locali del partito.
Il futuro sindaco, ha proseguito Berlusconi, dovrà cercare di fluidificare la viabilità «con uno studio sui sensi unici», dovrà «riempire Monza di verde e di fiori per renderla bella come una città svizzera, come è stato fatto a Segrate». Dovrà, inoltre, occuparsi delle tematiche legate alla sicurezza trascurate da Roberto Scanagatti.
L’ex presidente del Consiglio ha poi spaziato sulle questioni nazionali: il centrodestra, ha ammonito, vince solo se è unito e se abbandona gli estremi. Ha, quindi, lanciato diverse bordate a Matteo Salvini: «Spero – ha auspicato – che Umberto Bossi resti nella Lega e lo porti a miti consigli» perché le posizioni lepeniste sono perdenti, come dimostrato da Emmanuel Macron, «un bel ragazzo con una bella mamma» in riferimento alla differenza di età con la moglie Brigitte.
Se tornerà al Governo, ha promesso pensioni minime da 1.000 euro, una flat tax attorno al 23-24% e un «grande condono fiscale».
A sostenere Allevi c’erano il coordinatore regionale di Forza Italia Maristella Gelmini, quello provinciale Fabrizio Sala e i parlamentari.