Arcore: Villa Borromeo e boschi Bernate, esercitazione della Protezione civile

Esercitazione di Protezione Civile ad Arcore della serata del 10 giugno per istruire i volontari e testare le apparecchiature in dotazione.
Esercitazione Protezione civile Arcore
Esercitazione Protezione civile Arcore

Esercitazione di Protezione Civile ad Arcore della serata del 10 giugno. Una “pillola programmata” per istruire i volontari e testare le apparecchiature in dotazione, andata in scena prima nel parco di Villa Borromeo d’Adda, poi nei boschi di Bernate nella zona della nuova Vasca Volano.

Gli operatori di Protezione Civile hanno simulato quello che hanno affrontato sul campo i ragazzi che sono andati in Emilia Romagna – ha spiegato l’assessore delegato Luca Travascio – una simulazione interna simile a quella fatta con la Provincia, per testare internamente anche le catene di avviso in caso di emergenza”.

Arcore: Villa Borromeo e boschi Bernate, quindici volontari in due squadre

La simulazione è iniziata intorno alle 17.30 e, con una durata complessiva di circa due ore e mezza, ha visto all’opera quindici volontari divisi in due squadre. Per prima è partita la catena di avviso, poi il ritrovo nel centro operativo da parte dei volontari e l’invio delle squadre sui luoghi coinvolti dall’”emergenza”. Ad assistere alle operazioni, anche il sindaco Maurizio Bono, l’assessore con delega a sicurezza e Protezione Civile, Travascio, e altri amministratori.

Nella location di Villa Borromeo, al Laghetto è stata simulata una situazione di emergenza idrogeologica, con la presenza di tutte le motopompe idrovore, mentre nella zona della Vasca Volano di Bernate è stata simulata la caduta di una pianta. 

Arcore: Villa Borromeo e boschi Bernate, “testare la reattività e essere pronti”

L’obiettivo era testare la reattività degli interventi e della sede operativa – ha spiegato Ivan Puleo, volontario di Protezione Civile tra i coordinatori delle operazioni – si è trattato di un’esercitazione interna anche per capire quanti di noi erano in grado di rispondere ad una chiamata in situazione di emergenza e arrivare sul luogo”. Tutto quindi sembrerebbe essere nato da quella chiamata, inaspettata, arrivata ai volontari di Protezione Civile, per andare a mettersi al servizio in Emilia Romagna.