Sembra un paradosso, ma non lo è: per evitare che un bambino diventi un bullo deve imparare a mettere le mani addosso a un suo compagno. Con dolcezza però, chiedendogli permesso prima e se è rimasto contento dopo il trattamento. Che altro non è che un massaggio, anche se dentro il massaggio c’è molto di più. Accade all’asilo San Giuseppe, ad Arcore, e con tutta probabilità in via del tutto eccezionale, nel senso che non ci sono altre scuole materne in Italia che praticano il massaggio tra bambini. In termini tecnici si chiama “Massage in schools programme” (Misp), un trattamento nato a Londra nel 2000 da due donne del nord, la svedese Mia Elmsäter e la canadese Sylvie Hétu.
Ogni mattina, circa un centinaio di piccoli dai 3 ai sei anni, divisi in sei sezioni sotto la guida di una delle otto educatrici, praticano in classe il massaggio l’un l’altro. Una decina di minuti, con una musica dolce di sottofondo, giusto per iniziare la giornata. Sono in piedi e seduti, vestiti normalmente come sono arrivati all’asilo, e tutti presi dalla pratica stanno attenti e zitti. Anche chi non fa il massaggio – e nessuno s’impone per obbligarlo – partecipa con lo sguardo all’attività dei compagni.
Quindici le figure di massaggio tra cui l’insegnante ne sceglie alcune. Tutto inizia con una domanda che chi esegue il massaggio fa a chi lo accoglie: “Ti chiedo il permesso, posso?”.si chiude il massaggio: “Grazie per avermi permesso di massaggiarti”. Oggetto del breve massaggio: testa, collo, spalle, schiena e braccia.
Francesca Pase, 47 anni, arcorese, madre di cinque figli, è l’istruttrice che ha introdotto la novità del misp all’asilo. Ha conseguito l’idoneità a Londra nel 2013, ed è appassionata di massaggio, tanto che conosce e pratica lo shiatsu. “Il misp – ci dice- è un modo per ascoltare meglio il bambino e le sue esigenze. Il corpo parla, la pelle sente. La proposta è stata accettata di buon grado anche dai genitori, tanto che da settembre, previo un corso di formazione degli insegnanti, il misp è parte integrante della didattica”.
Francesca ha trovato sul suo cammino una dirigente aperta all’ascolto, tanto che ha fatto sua la proposta. È Ivana Beretta, 45 anni, coordinatrice della scuola dell’infanzia e dell’asilo nido San Giuseppe. La simpatia reciproca e la condivisione della finalità, il benessere del bambino, hanno posto le basi per tradurre la proposta in realtà: corso di formazione per gli insegnanti, inserimento del massaggio nel curriculum didattico da settembre, corso di formazione per i genitori.
E all’orizzonte la creazione di una associazione, per scambiarsi materiale e informazioni. C’è anche l’idea di estendere l’esperienza anche alla scuola elementare arcorese, tanrto che le due donne di incontreranno a breve con l’assessore comunale Paola Palma.
Sul piatto i risultati positivi del misp: “I bambini iniziano la giornata con calma, in una dimensione che li restituisce a se stessi – dice Ivana -. Stop alla frenesia del dover fare, sì all’affezione verso se stessi e i compagni. I piccoli sono più disposti a dare del loro durante la giornata all’asilo”.
“Anche i litigi si affievoliscono – aggiunge Francesca – perché dopo che un bambino ha massaggiato un altro diventa difficile che lo picchi o gli rubi la gomma. Il massaggio contiene un messaggio: ti rispetto. Il massaggio insomma è un’ottima esperienza che sradica alla base il bullismo”.