A fine mese, la causa davanti al giudice del lavoro, promossa da due storici collaboratori di Villa San Martino ad Arcore. Pochi giorni prima, l’udienza per il divorzio dall’ex first lady. Aprile ‘caldo’ a palazzo di giustizia di Monza, per Silvio Berlusconi. L’appuntamento di fine aprile, posticipato a fine mese per il cambio del giudice, è davanti al tribunale del lavoro di via Vittorio Emanuele.
A rivolgersi al magistrato, sono Giuseppe Villa e Paolo Cagnoni, per una quindicina d’anni fedeli collaboratori dell’ex Premier. Il contenzioso si basa sul riconoscimento della natura subordinata del rapporto di lavoro a favore dei due ex addetti alla rassegna stampa di Berlusconi.
I due sarebbero stati per anni inquadrati come collaboratori (co.co.co), anche se ogni mattina avrebbero preso posto all’interno della residenza di Arcore, in un ufficio a loro dedicato, dove si dedicavano alla visione dei quotidiani, all’annotazione di articoli di interesse, di suggerimenti e spunti rivolti direttamente a Berlusconi. Anni di servizio, fino all’allontanamento improvviso, arrivato all’epoca del cambio di molti altri collaboratori dell’ex presidente del consiglio.
A firmare il documento che li ha messi alla porta è stata la tesoriera di Forza Italia, Mariarosaria Rossi, alle prese con una vera e propria spending review, per tentare di coprire il dissesto finanziario del partito.
La vicenda di Cagnoni e Villa, è stata riportata pochi giorni fa dal periodico L’Espresso. Prima di questo appuntamento, per l’ex presidente del consiglio Silvio Berlusconi è prevista una nuova puntata della vicenda legata al divorzio da Veronica Lario, davanti al presidente del tribunale di Monza Anna Maria Di Oreste. Il contenzioso, naturalmente, ruota attorno alla definizione dell’assegno di mantenimento milionario a favore della Lario.