«Facciamo da cerniera fra nord e sud del Paese e apriamo una stagione di rinnovamento all’insegna della qualità per il mondo della ristorazione collettiva»: commenta così il presidente di Ladisa Francesco Sebastio l’acquisizione della Serist, un’operazione da 6,85 milioni di euro che dà vita a una realtà da 50 milioni di pasti l’anno, oltre 5mila dipendenti e più di mille strutture servite in tutto il Paese. Si tratta della storica azienda di ristorazione collettiva nata ad Arcore nel 1983 che nei mesi scorsi aveva chiesto il concordato preventivo. La Ladisa è presente in diciotto Regioni ed è stata fondata a Bari nel 1973.
L’acquisizione è stata avviata a luglio 2020 con la vittoria all’asta competitiva del Tribunale fallimentare di Monza e perfezionata nelle ultime settimane. «Oggi l’Italia della ristorazione collettiva, dal nord al sud alle isole, è unita da una nuova realtà solida e ambiziosa – aggiunge Sebastio -. Fondiamo l’anima meridionale a quella settentrionale del Paese in un momento molto complesso e diamo un impulso a tutto il settore a fare economia e impresa con fiducia».
In Ladisa confluiscono sia i 1.340 lavoratori sia le proprietà mobiliari e immobiliari della Serist, tra cui i centri cottura ad Agrate Brianza e Castiglione delle Stiviere e due stabilimenti in Sardegna, sia importanti appalti nel mercato privato dell’area lombarda come quelli con il gruppo editoriale Gedi, Cifa, Molteni, Alfa Laval, Australian Sports Commission. L’azienda rafforza anche la sua già radicata esperienza nell’ambito della ristorazione ospedaliera con Torino Sanità spa società di progetto e Vimercate Salute spa.
Nel complesso di Agrate in cui è ubicato il centro cottura Serist è presente anche la piattaforma logistica di Ladisa e le aziende negli ultimi anni hanno già lavorato in Associazione temporanea di imprese (Ati). “Siamo certi che l’esperienza dei 1.340 dipendenti Serist entrati in Ladisa sarà preziosa per lo sviluppo delle attività. Purtroppo la congiuntura temporale che stiamo vivendo a causa della pandemia non è delle più favorevoli, ma sappiamo che arriveranno momenti migliori. Adesso stiamo mantenendo i livelli occupazionali stabili nonostante le difficoltà che non serve certo ripetere ed elencare, ma abbiamo già dei progetti per il futuro. Tra questi rientra il dare uno slancio al processo di internazionalizzazione del nostro gruppo».