Il mondo dell’arte piange Pinin Brambilla Barcilon, restauratrice di fama scomparsa domenica a 95 anni. Il suo nome è legato al restauro dell’Ultima Cena di Leonardo da Vinci nella chiesa di Santa Maria delle Grazie, a Milano tra il 1978 e il 1999, ma ha firmato opere importanti anche a Monza, dove era nata nel 1925.
Insignita del Giovannino d’Oro nel 1988, massima benemerenza cittadina, a lei si devono il restauro della Rotonda dell’Appiani in Villa reale e negli anni ’80 del Teatrino di corte. Allora l’importante intervento realizzato grazie al Rotary Monza (che aveva promosso e finanziato i lavori) aveva permesso di recuperare alcune parti che erano state trasformate nel tempo, per esempio i disegni della balconata superiore e “i soffitti veri sia del baldacchino che del vano sottostante”, come scrisse poi la restauratrice in un quaderno pubblicato dall’amministrazione comunale di Monza. Anche le decorazioni erano state coperte e compromesse.
In Brianza negli anni ’60 era stata coinvolta nel recupero di affreschi di scuola Leonardesca della chiesa di Santa Maria in Campo a Cavenago. Più di recente, un anno fa, aveva passato il testimone a quindici studenti del Cfp Terragni di Meda per ultimare il recupero del soffitto ligneo della chiesa di San Francesco a Saronno.
Restauratrice di opere dei più celebri pittori italiani (tra cui Giotto, Piero della Francesca, Tiepolo), nel 2019 era stata nominata nel comitato, voluto dal Ministero per i beni e le attività culturali, per la commemorazione del cinquecentesimo anniversario della morte di Leonardo da Vinci.
Nel 2015 ha scritto il libro “La mia vita con Leonardo” per raccontare il lungo lavoro sul Cenacolo.