Accuse di atti sessuali con una studentessa minorenne: iniziato a porte chiuse il processo al prof sessantenne

I fatti erano accaduti in una scuola di Lissone: è iniziato il processo a porte chiuse al prof sessantenne accusato di atti sessuali con una studentessa minorenne.
Monza Tribunale
Il tribunale di Monza Fabrizio Radaelli

Iniziato il processo all’ex professore sessantenne accusato di aver approfittato del suo ruolo di insegnante in un istituto di Lissone per compiere atti sessuali con una sua studentessa 16enne. Il dibattimento, per decisione del tribunale, è a porte chiuse per proteggere la privacy della ragazza.

La giovane, la scorsa settimana, è stata sentita dal pm monzese Vincenzo Fiorillo e dalle altre parti, con l’ausilio di un paravento che la dividesse dall’imputato, presente in aula con il suo legale, l’avvocato Simone Vismara. Chiamate inoltre al banco dei testimoni anche alcune compagne di classe dell’allora sedicenne, costituitasi parte civile con l’assistenza dell’avvocato Franco Mongiu.

Nella prossima udienza fissata per il 17 febbraio la difesa di parte civile chiamerà a testimoniare la mamma della ragazza e la psicoterapeuta che la sta seguendo.

La vicenda ha inizio ai primi di giugno di due anni fa. Un compagno di scuola della ragazza la vede nei bagni della scuola, che scambia effusioni col professore di italiano. Il ragazzo scatta una fotografia della scena con il telefono cellulare, e la porta negli uffici della direzione scolastica. Più di un anno dopo quello scatto, il tribunale di Monza pronuncia il rinvio a giudizio nei confronti del docente, accogliendo la richiesta formulata in questo senso dal pm Vincenzo Fiorillo.

È accusato di “atti sessuali con minori con l’abuso dei poteri derivanti dalla sua posizione”, oltre che di aver manomesso il registro elettronico della classe, allo scopo di coprire le sue presunte scappatelle con la studente.

L’uomo, però, sostiene di essersi “innamorato” della studentessa, e di essere stato pronto a farsi “una vita con lei”. Tanto convinto di queste “intenzioni serie”, da volerle dimostrare davanti ai giudici.

“Mai fatto sesso”, aveva dichiarato attraverso il suo legale. È stato, a detta sua, “solo amore”. Un sentimento così forte che l’avrebbe spinto anche a regalarle “un anello di fidanzamento” realizzato artigianalmente con le sue stesse mani, a voler suggellare il loro presunto legame.