A Monza l’evento “Libera la cultura”: i vigili rimuovono 150 poesie in via Bergamo

Sabato 6 giugno Monza ha liberato la cultura. E i vigili hanno liberato via Bergamo dalle poesie esposte per l’evento. La polizia locale ha rimosso 150 cartoncini. Nel resto della città successo per l’iniziativa “Libera la cultura a Monza”.
Monza, l’evento “Libera la cultura” (foto dalla pagina Facebook)
Monza, l’evento “Libera la cultura” (foto dalla pagina Facebook)

Sabato 6 giugno Monza ha liberato la cultura. E i vigili hanno liberato via Bergamo dalle poesie esposte per l’evento. Tutto è cominciato di buon mattino. L’appuntamento era stato organizzato dalle stesse amiche che un paio di mesi fa avevano liberato un libro per le vie della città: più di 500 in quell’occasione i volumi lasciati e raccolti da altrettante mani curiose.


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Il tema per il giorno del compatrono San Gerardo è stato invece tenuto nascosto, solo qualche indizio sulla pagina facebook dedicata a “Libera la cultura a Monza” (vai). Tra le 6.30 e le 7 le amiche hanno svelato il mistero: poesie. Ottocento poesie sia di autori famosi (la maggior parte) sia inviate alla pagina facebook, stampate su cartoncini poi appesi – con l’invito a prenderne uno con sé – lungo la passerella dei mercati, in piazza Carducci, in piazza Trento e Trieste, Cederna, San Rocco. E in via Bergamo.

Qui però è arrivata anche la polizia locale, chiamata da qualcuno che forse non ha gradito. E alle 9 le 150 poesie esposte lungo il camminamento pedonale erano già state tutte rimosse. Nel resto della città i testi invece sono andati a ruba.

«Ci dicono che in via Bergamo sono state rimosse tutte le poesie dalla polizia. Ci dispiace molto che ancora una volta Monza si sia dimostrata un po’ “ristretta” di mentalità. In compenso in centro le poesie sono andate a ruba. Grazie a chi ha capito e apprezzato!», è il messaggio postato su facebook.

L’iniziativa è stata ideata da Raffaella Martinetti, Valentina Selini e Francesca Pontani, autrici di Libera un libro a Monza, con Elisabetta Ajmassi e Cristina Confalonieri.