“Non chiamateli maranza”. Il Questore di Milano Bruno Megale, intervenuto mercoledì 26 novembre alla Commissione parlamentare d’inchiesta sulla sicurezza, ha fatto un cenno anche ai cinque ragazzi monzesi protagonisti della brutale aggressione avvenuta in corso Como, con uno studente Bocconiano 22enne accoltellato. “Erano tutti e cinque italiani, che venivano da un quartiere bene di Monza, che non avevano nessun curriculum di natura criminale, e che hanno colpito un ragazzo che era ormai vulnerabile causandogli dei danni particolarmente importanti” ha detto.
Monza, il questore di Milano: “Non dobbiamo fare l’errore di pensare che siano ragazzi fragili”
“Sono ragazzi – ha aggiunto Megale – che non hanno dimostrato nessuna forma di empatia, nessuna forma di pentimento né rimorso. Anzi, con certi commenti hanno esaltato l’azione. C’è anche da chiederci dove stiamo sbagliando – ha detto –, perché questi certamente non sono maranza. Al tempo stesso non dobbiamo fare l’errore di pensare che questi ragazzi sono delle persone fragili perché fanno anche dei reati particolarmente efferati”.
Il questore di Milano: “Si sta sempre più abbassando l’età di chi commette certi reati”
Sempre il questore ha precisato che i minorenni sono il 20 per cento degli arrestati per reati predatori e che si starebbe avvertendo “un abbassamento dell’età in cui si commettono certe forme delinquenziali e purtroppo spesso utilizzano anche coltelli o altri strumenti per offendere”.
Intanto, sempre mercoledì, il Tribunale di Milano ha respinto la richiesta di arresti domiciliari per i due ragazzi maggiorenni del gruppo, attualmente nel carcere milanese di San Vittore.