Scuola: il 14 novembre gli studenti scioperano «per il diritto allo studio e i bisogni reali»

Il 14 novembre gli studenti e le studentesse di tutta la Lombardia scendono in piazza: ecco cosa rivendicano.
Sciopero generale della scuola
Sciopero generale della scuola

Il 14 novembre gli studenti e le studentesse di tutta la Lombardia scenderanno in piazza per chiedere una scuola che garantisca il diritto allo studio e si occupi dei bisogni reali degli studenti. Già sabato scorso l’Unione degli studenti ha organizzato un blitz sotto il palazzo di Regione Lombardia.

Scuola: il 14 novembre gli studenti scioperano, «le nostre scuole cadono a pezzi»

Il 14 novembre scenderanno in piazza perché secondo loro la scuola pubblica non è un affare privato, perché la vita e la dignità valgono più del profitto, perché rivendicano diritto a un futuro inesistente.

«Le nostre scuole cadono a pezzi, le aule sono fatiscenti, i soffitti crollano, le caldaie non funzionano, i laboratori sono vuoti – commenta Emma Costandachi, coordinatrice dell’Unione degli Studenti Lombardia – Intanto il governo taglia fondi all’istruzione, mentre riversa miliardi in armi e privatizzazioni. Ci parlano di “merito” ma, è solo un’altra parola per dire disuguaglianza: perché chi nasce povero, senza mezzi, oggi ha sempre meno possibilità di studiare, di scegliere, di emanciparsi. L’istruzione non è un privilegio. È un diritto. E questo diritto lo vogliamo per tutti, non solo per chi se lo può permettere».

Scuola: il 14 novembre gli studenti scioperano, le cinque rivendicazioni

Sono cinque i pilastri che gli studenti rivendicano : gratuità dei materiali scolastici e del trasporto pubblico, reddito di formazione regionale, sportelli psicologici gratuiti e funzionanti, educazione sessuo-affettiva, organi di rappresentanza nei Cfp (centri di formazione professionale).

«Lottiamo per un’istruzione pubblica e libera, pensando agli studenti in Pcto morti sul lavoro – continua Pietro Wilhelm Malmsheimer, responsabile della comunicazione dell’UdS Lombardia – Diciamo basta. Proponiamo un modello di istruzione integrata, che imponga un codice etico vincolante per ogni ente o azienda coinvolta, sostituendo lo sfruttamento con laboratori scolastici formativi, sicuri e realmente utili alla crescita personale e professionale».