Quando Claudia Cardinale scoprì Monza e la chiesa di San Maurizio

Nel 2006 Claudia Cardinale da ambasciatrice Unesco scoprì la chiesa di San Maurizio di Monza e i suoi affreschi. L'attrice è morta in Francia a 87 anni.
Monza Chiesa di San Maurizio Claudia Cardinale durante la visita nel 2006 - foto Fabrizio Radaelli
Monza Chiesa di San Maurizio Claudia Cardinale durante la visita nel 2006 – foto Fabrizio Radaelli Fabrizio Radaelli

Era il novembre del 2006, incredibilmente sono passati 19 anni. Claudia Cardinale era a Monza, in scena al teatro Manzoni con il dramma di Tennessee Williams “Lo zoo di vetro”. Poco prima di andare in scena aveva trovato il tempo di accogliere l’invito del Comitato per il recupero degli affreschi della chiesa di San Maurizio e si era presentata puntualissima all’appuntamento.

Quando Claudia Cardinale scoprì Monza e la chiesa di San Maurizio: in visita come ambasciatrice Unesco

Come ambasciatrice dell’Unesco non poteva restare insensibile davanti a quelle pareti dipinte da Carlo Innocenzo Carloni che si sbriciolavano per l’umidità di risalta. Poche settimane prima l’avevo sentita al telefono per parlare della sua carriera e degli ultimi sei anni in cui al cinema aveva preferito il teatro. Percorrendo la navata di San Maurizio mi aveva salutato con grande cordialità, nessun atteggiamento da diva, ma quegli occhi bistrati di kajal che sono stati da sempre il suo tratto distintivo.

«L’Italia è davvero piena di tesori da scoprire – diceva senza smettere di osservare incantata – quando mi hanno parlato di questa chiesa, dell’antico convento della monaca di Monza che sorgeva qui, mi sono subito interessata. Sono molto orgogliosa del mio ruolo di ambasciatrice dell’Unesco e quando posso fare qualcosa per richiamare l’attenzione su qualche monumento in pericolo come questo non mi tiro indietro. È un vero peccato trovare opere d’arte in questo stato, l’Italia è un museo a cielo aperto piena di tesori nascosti da scoprire e tutelare, ma dovremmo imparare dai francesi che hanno imparato a valorizzare anche opere molto meno significative».

Quando Claudia Cardinale scoprì Monza e la chiesa di San Maurizio: tra le navate il dialogo su cinema, teatro e le «150 vite vissute»

Durante la visita alla chiesa c’era anche stato il tempo per qualche battuta sul suo passaggio dal cinema al teatro: «Il teatro è arrivato nella mia vita sei anni fa – raccontava – ho iniziato portando a Parigi “La Veneziana” per la regia di Scaparro, poi è stata la volta di una tournée italiana con “Come tu mi vuoi” di Pirandello con il mio compagno Pasquale Squitieri, l’ultima tournée è stata sempre con una pièce di Tennessee Williams “La dolce ala della Giovinezza”. Ora eccomi sul palco ancora con un dramma di Tennessee Williams. Pensare che all’inizio temevo con la mia voce non mi sentisse nessuno».

Si parlò anche di Luchino Visconti che diede una svolta alla sua carriera cinematografica scegliendola per il ruolo di Angelica nel Gattopardo, fu proprio lui a portare per primo “Lo zoo di vetro” nel 1946.
«Credo molto in queste coincidenze che la vita ci pone – fu il suo commento – ancora più incredibile pensare che abbiamo debuttato proprio all’Eliseo dove debuttò Luchino che è sempre nel mio cuore».
Gli occhi pieni di gioia parlando dei due mesi “pazzeschi” in cui girò “8 e mezzo” con Fellini e Il gattopardo con Visconti: «Visconti era un preciso, voleva il silenzio assoluto sul set. Con Fellini invece non esistevano copioni, cercava l’improvvisazione. Entrambi mi hanno insegnato moltissimo
».
Manca nella sua lunga carriera un film ispirato ai Promessi Sposi: «Ho fatto molti personaggi della letteratura italiana, ma non ho mai voluto candidarmi per un ruolo. Preferisco essere scelta da un regista e calarmi in vite sempre diverse. Così posso dire di aver vissuto 150 vite».

Quando Claudia Cardinale scoprì Monza e la chiesa di San Maurizio: l’impegno per l’arte e i diritti umani

Se non avesse fatto l’attrice sarebbe stata un’esploratrice o un’insegnante «ma per i bambini del deserto». Infine il suo impegno non solo per l’arte, ma anche le battaglie condotte per i diritti umani: «Vengo da una famiglia di italiani in Africa da tre generazioni, cresciuta con cultura francese. Da un punto di vista burocratico sono italiana a tutti gli effetti, perché i miei genitori emigranti dalla Sicilia non si sono mai naturalizzati francesi quando la Tunisia era un protettorato francese. Ho vissuto sulla mia pelle le difficoltà di essere accettata in un paese “straniero” e per questo mi impegno in cause sociali. Devo dire che nei miei viaggi amo molto incontrare le comunità di italiani all’estero, sono le più calorose. Mi commuove incontrare persone in America da due o tre generazioni, ancora così fortemente legati all’Italia che magari non hanno mai avuto modo di visitare».

Quando Claudia Cardinale scoprì Monza e la chiesa di San Maurizio: quest’anno tra i luoghi del cuore più votati

Alla fine della visita l’impegno a portare all’Unesco il progetto di recupero di San Maurizio e i dati del comitato che aveva già raccolto 15mila euro per avviare la fase progettuale. Sono passati quasi vent’anni e San Maurizio proprio quest’anno è stato tra i luoghi del cuore del Fai tra i più votati. Chissà se dalla sua bella casa di Nemours, cittadella storica non lontana da Parigi, anche Claudia Cardinale ha potuto saperlo.

L'autore

Il primo articolo a 13 anni e non ho più smesso. Al Cittadino dal 1992 ho scritto po’ di tutto con un amore incondizionato per Parco e Villa reale. Leggo molto e sono nella giuria del Premio Brianza.
Mi piace raccontare storie e possibilmente buone notizie. Le mie buone notizie sono i miei quattro figli e la nipotina!