Biassono: nuovo ingresso pedonale al Parco di Monza

È stato realizzato a fianco del passo carraio di cascina Costa Alta: cambiano gli orari. È il 17esimo accesso per i pedoni della Reggia.
L'inaugurazione dell'ingresso pedonale al Parco di Monza
L’inaugurazione dell’ingresso pedonale al Parco di Monza

C’è un nuovo ingresso per i pedoni al Parco di Monza: è stato inaugurato ufficialmente giovedì pomeriggio a fianco del varco carraio di Costa Alta, a Biassono. “Si aggiunge ai sedici accessi pedonali esistenti. Undici, invece, sono gli ingressi carrai, di cui otto elettrificati” annota il Consorzio Villa reale e Parco.

“La genesi dell’intervento è riassumibile con la nota locuzione fare di necessità virtù. A seguito di un incidente stradale accaduto all’inizio dello scorso anno, che ha provocato la demolizione di un tratto delle mura perimetrali proprio a lato del cancello di Costa Alta, il Consorzio Villa reale e Parco di Monza ha avviato un confronto con la Soprintendenza allo scopo di ottenere l’autorizzazione ad aprire una porta pedonale anziché a ripristinare interamente la cinta” scrive la Reggia.

Biassono: nuovo ingresso pedonale al Parco e nuovi orari

Con la nuova apertura gli orari dell’ingresso carraio cambiano, diventando limitati all’intervallo 7-9 e 15.30-17, quanto basta per il transito dei mezzi che accompagnano gli ospiti alla struttura protetta di Costa Bassa (prestazioni socio-assistenziali e sanitarie in regime diurno). Il passaggio ha richiesto una spesa di 17mila euro, ripagati dall’assicurazione, e altri 2mila euro di materiali di carpenteria. «La scelta è stata guidata dalla necessità di governare al meglio il flusso di automobili che accedono al Parco. In altre parole, con meno varchi carrai aperti e più porte pedonali disponibili incoraggiamo una fruizione più attenta che tende a ridurre l’impatto ambientale e a incrementare i benefici per la comunità, rispettando le risorse naturali e architettoniche e le peculiarità di un luogo ricco di storia, cultura e bellezza» ha dichiarato Paolo Pilotto, presidente del Consorzio.

La storia della cinta muraria del Parco di Monza

La storia della cinta del Parco di Monza (“il Parco recintato più grande d’Europa”, si usa dire, anche se probabilmente non è più vero) risale al periodo francese: è durante la Repubblica Cisalpina di Napoleone Bonaparte che, nel 1805, viene data sistemazione al grande polmone verde che ancora oggi conosciamo ampliando a 700 ettari le proprietà della corona, inserendo terreni di Monza, Vedano al Lambro, Biassono, San Fiorano, l’attuale Villasanta, e i terreni dei conti Durini su cui già sorgevano Villa Mirabello e Villa Mirabellino.

L’incarico architettonico è stato all’epoca affidato a Luigi Canonica, successore di Giuseppe Piermarini, chiamato a progettare la recinzione per la quale, come noto, sono stati utilizzati i materiali della demolizione delle antiche mura della città e del castello che si trovava nell’attuale largo Mazzini, dove si trova la Rinascente – che infatti conserva ancora parte delle fondamenta. Inizialmente, ricorda la Reggia, le uniche porte erano quelle di Monza e La Santa, cioè quelle collegate da viale Cavriga, Vedano e San Giorgio. “Il vasto sistema di cinta oggi si sviluppa per oltre quindici chilometri, interessando quattro territori comunali e attraversando contesti geografici e paesaggistici vari, da quelli fortemente urbanizzati del tratto meridionale verso Monza, a quelli rurali e meno congestionati del contesto nord‐orientale. Si tratta di un complesso sistema, che oltre all’esteso perimetro murario comprende numerose opere di natura ingegneristica, idraulica e architettonica”.

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