Un libro di carta non cambia mai: la storia è quella, parola dopo parola. Diverso il caso dei libri che compongono una Biblioteca vivente: sono persone in carne e ossa, che raccontano, in mezz’ora, la propria storia. E possono cambiare traiettoria, intreccio, parole: sono sempre libri nuovi. In questo caso, sono detenuti.
Torna la Biblioteca vivente alla casa circondariale di via Sanquirico, a Monza: “una proposta per il superamento dei pregiudizi” dicono gli organizzatori dell’associazione Ad alta voce, in programma sabato 14 giugno. L’iniziativa è stata adottata in città mutuando un’esperienza già fatta in alcuni paesi d’Europa e ha come obiettivo andare oltre lo stigma nei confronti di chi sta scontando una pena detentiva.
Monza, la Biblioteca vivente e il gruppo dei volontari
“Noi, un gruppo di volontarie e volontari che operano nel carcere di Monza, abbiamo avviato un percorso di Biblioteca vivente con un gruppo di persone detenute in quella struttura – spiegano gli organizzatori – Ci siamo tutti messi in gioco. Attraverso una serie di incontri le persone detenute ci hanno raccontato le loro storie, scavando sempre più a fondo, e noi le abbiamo ascoltate, sollecitate, provocate. Ci siamo
emozionati con loro. Ora vi invitiamo a mettervi in gioco con noi“.
Il carcere apre le porte sabato 14 ai lettori che hanno voglia di ascoltare le persone detenute: sono tutti maschi (non c’è più la sezione femminile) e si propongono “come un libro vivente, cioè una persona che, attraverso il racconto della sua storia (la sua vita o una parte di essa), si fa ascoltare (leggere) da uno di voi (i lettori e le lettrici)”.
Monza, la Biblioteca vivente: come ci si iscrive
Chi si iscrive riceve per mail una lista dei libri con i relativi titoli e una “quarta di copertina” in cui viene spiegata una traccia della storia che vorrà “leggere”. “Venendo in carcere quel giorno avrete la possibilità di leggere due libri viventi, ciascuno della durata di mezz’ora, sedendovi ad un tavolo a tu per tu con il libro vivente che avrete scelto. Il libro vivente ha delle caratteristiche un po’ diverse da quello di carta: potete fargli delle domande, e lui può decidere se rispondere o no. Qualche volta capiterà che sia lui a fare una domanda a voi, e voi dovrete decidere se mettervi in gioco. La storia che il libro vivente racconta non è sempre uguale, come quella di carta: dipende molto dal lettore o dalla lettrice, dalla sua curiosità, dalle emozioni che ogni singola parola susciterà in entrambi (libro e lettore)”. Al termine verrà chiesto ai lettori di lasciare una nota scritta, una recensione per così dire, che verrà poi consegnata al detenuto.
La lettura dura in tutto circa un’ora – due libri da mezz’ora – ma serviranno circa tre ore per svolgere le operazioni di ingresso e uscita. Chi si iscrive, è buona cosa che poi partecipi o lasci il posto avvisando, perché il numero di ingressi è programmato e si rischia di sottrarre la possibilità ad altri.
Monza, la Biblioteca vivente: chi può partecipare e chi no
L’iscrizione si fa scrivendo all’indirizzo mail bibliotecaviventemonza@gmail.com con oggetto “biblioteca vivente 2025” segnalando il personale interesse per l’iniziativa, indicando nome, cognome, data e luogo di nascita, professione (se studente, di quale ordine di studi o facoltà universitaria) e allegando in un unico file il documento di identità che utilizzerete per entrare, indicando anche la vostra preferenza per la fascia oraria tra quelle disponibili. Verrà chiesto se gli iscritti parlano spagnolo o inglese per favorire l’ascolto di alcuni libri “scritti” in quelle lingue.
Sono esclusi dall’iniziativa i prossimi congiunti dei detenuti, i magistrati, gli avvocati, gli appartenenti alle forze dell’ordine e i minorenni, salvo che accompagnati da un genitore (o accompagnati da un adulto con la delega del genitore). In prossimità dell’evento coloro che sono stati inseriti nell’iniziativa riceveranno una mail con allegati i titoli e le quarte di copertina di tutti i libri viventi che verranno proposti, per aiutare a
effettuare una scelta meditata. “Non vi sarà chiesto di impegnarvi in anticipo, ma quando entrerete in carcere dovrete iscrivervi alla lettura di almeno due libri e se avete già qualche idea vi sarà più facile”.
Il carcere di Monza si trova in via Sanquirico 6 e non è facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici, ma dispone di un ampio parcheggio. All’interno del carcere non si possono portare telefoni cellulari o altri apparecchi elettronici (computer, auricolari, orologi connessi in rete, penne Usb, device di ogni tipo): non ci sono armadietti per riporli, vanno proprio lasciati fuori o non portati con sé.
Le fasce di lettura disponibili: dalle 9 alle 11.45, dalle 11.15 alle 14, alle 15.15 alle 18. La mail per iscriversi può essere scritta secondo questo modello:
OGGETTO: Biblioteca vivente 2025
Sono interessato/a all’iniziativa.
NOME e COGNOME
DATA E LUOGO DI NASCITA
PROFESSIONE (se studente indicare il corso di studi superiori o universitari)
PARLO E COMPRENDO LA LINGUA SPAGNOLA (per chi conosce lo spagnolo)
PARLO E COMPRENDO LA LINGUA INGLESE (per chi conosce l’inglese)
HO PREFERENZE PER LA 1° – 2° – 3° FASCIA ORARIA (oppure NON HO PREFERENZE)
Allego copia del mio documento di identità