Arcore: la Cà e Ca Bianca fanno centro, assemblea pubblica col sindaco per il dossier frazioni

I residenti della frazione la Cà e la Cà Bianca di Arcore si sono riuniti accanto alla chiesetta di San Giuseppe e hanno ottenuto un incontro col sindaco.
Arcore Maurizio Bono
Arcore Maurizio Bono

Sono stanchi di non ricevere risposte. I residenti della frazione la Cà e la Cà Bianca di Arcore si sono dati appuntamento accanto alla chiesetta di San Giuseppe perché non c’è più nemmeno la loro sede. Quella di prima, in via XXIV Maggio, è inagibile dopo un incendio, e ad oggi i residenti si ritrovano negli spazi dei vecchi ambulatori.

È successo sabato: una riunione dai toni accesi ma che un primo risultato sembra averlo sortito. I membri del comitato hanno ottenuto di incontrare il sindaco Maurizio Bono in un’assemblea pubblica che si terrà il 7 giugno, nella sala del Camino.

Arcore: la Cà e Ca Bianca fanno centro, «da due anni non parliamo col sindaco»

«Da oltre due anni non parliamo direttamente con il sindaco o con qualche rappresentante dell’amministrazione – spiega il presidente del comitato, Simone SguraLe tantissime mail che abbiamo inviato da quando ci siamo costituiti con i novi membri, all’inizio del mandato di Bono, sono state tutte protocollate dall’Ufficio relazioni con il pubblico del Comune ma a nessuna è stata data risposta. I residenti, che sono davvero molto arrabbiati, erano addirittura convinti che il silenzio dell’amministrazione fosse dovuto all’assenza di intervento da parte del comitato. Abbiamo chiesto ai cittadini se avessero voluto le dimissioni dei membri del comitato ma ci hanno domandato di andare avanti, e così siamo riusciti a ottenere finalmente un incontro con il sindaco».

Le questioni sul tavolo sono le stesse contenute nel dettagliato dossier di oltre 30 pagine consegnato al nuovo esecutivo tre anni fa, e rimaste però lettera morta. Alla riunione del 17 maggio era presente anche la consigliera di maggioranza Agata Corsaro.

Arcore: la Cà e Ca Bianca fanno centro, tutte le questioni aperte

L’elenco presentato dai cittadini della Cà è lungo e molto preciso, suddiviso in (moltissimi) interventi straordinari e alcuni interventi di manutenzione ordinaria. Tra le priorità, chieste già a inizio mandato, c’è la realizzazione della pista ciclopedonale che dalla stazione Buttafava porta al centro del paese. «Un pezzo di ciclabile già c’è, si tratta di completare gli ultimi 400 metri», continua Sgura. Su questa questione il comitato aveva anche avanzato due possibili soluzioni: adibire a pista ciclopedonale la strada Cà Bianca o creare un tratto di pista ciclabile parallela a via Resegone. E poi ancora il problema della sicurezza stradale in particolare degli attraversamenti pedonali sulle vie Monte Cervino, Mazzini e XIV Maggio dove sono assenti le strisce pedonali.

«Va ridotta anche la velocità di percorrenza che causa spesso incidenti in queste vie, soprattutto tra gli svincoli XXIV Maggio e Monte Cervino». C’è poi il capitolo illuminazione con vie che sono inutilizzate soprattutto durante i mesi invernali perché sono prive di illuminazione pubblica, come la pista ciclabile su via XXIV Maggio.

«Le questioni sono tante, ci auguriamo che il sindaco arrivi con delle risposte alla riunione del 7 giugno. Siamo stanchi di non essere ascoltati», concludono i residenti.

L'autore

Nata nell’anno dei due presidenti e dei tre papi. Scrivo per il Cittadino dal 2009, prima solo per l’edizione cartacea poi per la tv e il sito per cui realizzo anche servizi video. Mi occupo di chiesa locale, cronaca, volontariato, terzo settore, carcere. Con l’associazione Carcere Aperto nel 2011 ho realizzato insieme al fotografo Antonio Pistillo la mostra “Guardami”, dove abbiamo raccontato le storie dei detenuti della casa circondariale di Monza.