La biblioteca civica di Seregno, intitolata ad Ettore Pozzoli, può contare su un nuovo giardino pubblico, che si apre alle spalle della sede di piazza Gandini ed arriva ad affacciarsi sulla via Santa Valeria. Lo spazio è stato inaugurato nel tardo pomeriggio di venerdì 16 maggio, nell’ambito di un appuntamento che ha registrato la partecipazione di circa cinquecento persone, e contestualmente è stato intitolato a Giulio Regeni, il giovane ricercatore torturato ed ucciso nel 2016 in Egitto, in circostanze che ancora le magistrature delle due nazioni non sono riuscite a chiarire.
Biblioteca: lo spazio potrà ospitare eventi ludici e culturali

«È uno dei momenti più belli da quando sono sindaco -ha spiegato il primo cittadino Alberto Rossi, prima di procedere con i suoi assessori alla scopertura di una enorme targa, su cui è raffigurato anche il volto di Giulio Regeni-. La progettazione è stata partecipata, poiché ci siamo confrontati con gli studenti della biblioteca ed abbiamo ascoltato i loro suggerimenti su come procedere». Il giardino è dotato di un palco, posizionato centralmente, che potrà ospitare anche l’organizzazione di eventi ludici e culturali, e sarà accessibile nei giorni feriali soltanto dall’ingresso della sede della biblioteca, mentre il cancello sulla via Santa Valeria sarà aperto unicamente in coincidenza di eventi previsti la domenica. Il contesto verde non contempla cestini per i rifiuti: l’input è che chi li produce non li abbandoni sul posto, ma li porti quantomeno in biblioteca per il loro smaltimento. «Ci è sembrato giusto -ha chiosato il sindaco– che un nuovo spazio avesse un nuovo nome e la scelta è caduta su Giulio Regeni. Siamo felici che la sua famiglia, che oggi non ha potuto essere qui, abbia accettato. Sappiamo che altre proposte di intitolazione sono state rifiutate».
Biblioteca: prevista una targa a ricordo dell’intitolazione a Fabrizio Quattrocchi

Il giardino comprende quelle che prima erano due aree attigue, il cortile interno della biblioteca, utilizzato raramente, ed il giardino che appunto portava il nome di Fabrizio Quattrocchi, la guardia di sicurezza privata rapita ed assassinata in Iraq nel 2004. Quest’ultima intitolazione è ricordata ora da una targa, posizionata nei pressi dell’ingresso dalla via Santa Valeria.