Arcore, il sindaco Maurizio Bono celebra il 25 aprile il giorno prima, ricordando cinque eroi della resistenza

È stato proprio il primo cittadino (senza fascia tricolore) ad accogliere e salutare i partecipanti della manifestazione organizzata per la prima volta alla vigilia della festa della festa della Liberazione.

Lo aveva detto e si è presentato. Giovedì 24 aprile il sindaco di Arcore, Maurizio Bono, ha partecipato alla manifestazione Segni di memoria, la camminata per le vie del paese per rendere omaggio ad alcuni degli eroi della Resistenza arcorese. È stato proprio il primo cittadino (senza fascia tricolore) ad accogliere e salutare i partecipanti della manifestazione organizzata per la prima volta alla vigilia della festa della festa della Liberazione. Non era solo, Maurizio Bono, accanto a lui in rappresentanza dell’amministrazione anche l’assessore Serenella Corbetta, il vicepresidente del consiglio Michele Bertani (che ha seguito tutte le tappe del percorso intervenendo alla fine della camminata) e Tommaso Confalonieri, capogruppo di FI in consiglio comunale.

Arcore, il sindaco Maurizio Bono celebra il 25 aprile: “Manifestazioni iniziate già un mese fa. Importante la mostra Segni di memoria”

Il corteo ha preso il via davanti a Villa Borromeo e ha proseguito per cinque tappe tanti quanti sono stati i partigiani ricordati: Giuseppe Centemero, Natale Beretta, Francesco Caglio, Gabriele Colombo, Alfonso Casati. «Questo percorso è molto importante per celebrare il 25 aprile – ha spiegato Bono -. Quest’anno più del solito l’amministrazione ha voluto celebrare l’ottantesimo anniversario della Liberazione iniziando gli eventi già un mese fa e proseguendo con la mostra dedicata a Caglio, a don Pappino Villa e don Domenico Villa. Questo è un momento di riflessione e ricordo perché il sacrificio di tutti quegli eroi non venga mai dimenticato. Mi dispiace non vedere a questa manifestazione dei ragazzi, e la loro assenza ci deve interrogare. Auspico che questa cerimonia sia una partenza insieme per il futuro, memori degli errori del passato ma propositivi verso l’avvenire».

Ad ascoltare le parole del sindaco Bono anche Marco Beretta, sindaco di Correzzana e Sara Dossola, sindaca di Lesmo. Poi Bono ha ripreso la parola per commentare l’indicazione alla “sobrietà” arrivata da parte degli organi di Governo, riguardo i festeggiamenti del 25 aprile perché in concomitanza con il lutto nazionale proclamato per la morte di papa Francesco. «Noi abbiamo deciso di lasciare inalterato il programma delle celebrazioni perché sono convinto che il 25 aprile sia una festa sacra nella laicità del nostro Paese. Non ci sarà alcun cambiamento del programma originario anche perché credo se ne sarebbe dispiaciuto per primo proprio il Santo Padre».

Il corteo ha sfilato per le vie del paese appoggiando una foto e un fiore sulle targhe che ricordano i partigiani arcoresi. La manifestazione si è conclusa ai giardini Ravizza dove gli organizzatori hanno scelto di depositare un ricordo a tutte le vittime dell’odio politico. Qui ha parlato a nome dell’amministrazione il vicepresidente del consiglio Bertani. «Nella Resistenza ci furono uomini e donne che, pur con visioni diverse del futuro, seppero unire le forze per restituire dignità all’Italia. La costituzione che nacque dopo non è il frutto di un’unica parte ma il punto di incontro tra culture politiche diverse, unite dal rifiuto della dittatura e dalla volontà di costruire una democrazia fondata sulla libertà, sulla solidarietà e sulla pace. Proprio per questo non possiamo che condannare con fermezza ogni forma di odio politico».

Al professor Raffaele Mantegazza il compito di concludere l’evento puntando l’attenzione sull’importanza dell’insegnamento della storia che significa «insegnare a leggere i segni per prenderci cura insieme del ricordo e della memoria». E poi il consigliere Tidiane Gaye Cheikh: «che il 25 aprile sia una ricorrenza come una pratica quotidiana, una virtù».

L'autore

Nata nell’anno dei due presidenti e dei tre papi. Scrivo per il Cittadino dal 2009, prima solo per l’edizione cartacea poi per la tv e il sito per cui realizzo anche servizi video. Mi occupo di chiesa locale, cronaca, volontariato, terzo settore, carcere. Con l’associazione Carcere Aperto nel 2011 ho realizzato insieme al fotografo Antonio Pistillo la mostra “Guardami”, dove abbiamo raccontato le storie dei detenuti della casa circondariale di Monza.