Tempo di Quaresima. Quest’anno la Comunità pastorale santa Teresa di Gesù bambino di Desio ha proposto come gesto di carità pasquale un cammino che unisce fede e impegno concreto: un sostegno al Centro di cura Saint-Michel di Bouar, in Repubblica Centrafricana, paese dove vive e lavora da vent’anni il desiano fratel Angelo Sala.
Dopo un cambiamento radicale di vita,il missionario desiano ha sceltodi dedicarsi alla missione africana prima come laico, poi entrando nella congregazione dei Betharramiti. Da 15 anni dirige il Centro Saint-Michel, punto di riferimento per la cura delle persone affette da Hiv e Aids nella diocesi di Bouar.
Con l’aiuto del personale locale e sotto la supervisione del dottor Giovanni Gaiera, infettivologo dell’ospedale San Raffaele di Milano, il centro offre cure mediche e sostegno umano alle persone che soffrono di infezioni sessualmente trasmissibili, tra cui l’hiv, e anche affette da diabete e ipertensione arteriosa. Fratel Angelo è arrivato nella Repubblica Centrafricana nel 1995 come volontario in un campo di lavoro organizzato da un prete diocesano.
Lì ha conosciuto un religioso carmelitano che voleva realizzare un progetto di studio dentistico a Bouar, gli mancava però il dentista.
Data la sua professione di odontotecnico, Angelo Sala si è proposto per lavorare lì quell’anno, ma quando doveva tornare in Italia ha deciso di restare.
«Durante la formazione religiosa con un mio confratello abbiamo pensato di realizzare un progetto per aiutare i poveri centrafricani affetti da Aids – racconta fratel Angelo – Così la Congregazione ha dato il suo consenso, sono iniziati i lavori di costruzione, e nel maggio 2004 il Centro di cura Saint-Michel ha aperto le porte ai primi malati di Aids». L’obiettivo del Centro è fornire al malato un servizio a 360 gradi: non solo farmaci, ma anche attenzione alla nutrizione, igiene, lavoro e vita sociale.
Un’importante attività è rivolta alla prevenzione attraverso momenti informativi rivolti a tutti, ma in particolar modo ai giovani.
Altro versante importante dell’impegno del Centro è volto ad evitare la trasmissione dell’Hiv dalle madri in gravidanza ai neonati. Un lavoro tutt’altro che semplice.
«L’aspetto più difficile è annunciare una malattia cronica e che si trascina dietro un comportamento morale – spiega il religioso – la regola per me è non giudicare ma infondere speranza e aiutare la persona a rialzarsi e continuare l’avventura della vita».
Ha poi aggiunto il missionario: «Il lavoro diventa ancor più difficile quando un bambino sieropositivo diventa adolescente e bisogna annunciargli una malattia che deve portarsi sulle spalle per tutta la vita, una malattia che non ha cercato ma gli è stata trasmessa dalla madre».
Oggi il Centro fornisce antiretrovirali a più di 1200 persone tra le quali 180 bambini ed esegue circa 1500 test per l’Hiv all’anno. Dà anche un sostegno economico alle vedove e alle famiglie più numerose per le spese scolastiche.
Quanto raccolto dalla Comunità pastorale desiana sarà destinato agli acquisti di farmaci per curare eventuali infezioni e altre patologie, comprare reattivi di laboratorio e alimenti per i pazienti del Centro.n
Fratel Angelo Sala, da Desio in Africa lotta contro l’Aids
E' possibile sostenere il suo progetto con una donazione da lasciare nelle chiese della città di Desio
