Nonostante l’ampliamento delle attività dei servizi ambulatoriali e di diagnostica, che si traduce in nuovi slot di prenotazione a disposizione dei cittadini, e un programma nazionale di gestione delle liste d’attesa sul territorio di Monza e Brianza i sindacati registrano difficoltà e senso di smarrimento da parte degli utenti davanti al servizio sanitario pubblico.
Liste d’attesa, il grande buio della sanità pubblica: lo smarrimento
«Vediamo sul territorio lo sforzo di Ats Brianza e delle due Asst rispetto al problema e apprezziamo la regolarità dei confronti e la modalità di interlocuzione chiara e orientata ai dati e alle questioni. Purtroppo, però, il raggiungimento degli obiettivi sembra essere ancora lontano e la strada lunga e in salita» afferma Michela Guzzi del Coordinamento Welfare e Politiche sociali della Cisl Mb Lecco.
Secondo Guzzi gli attuali tempi di attesa «orientano forzatamente le famiglie verso il sistema privato, con un impatto sul budget familiare di non poco conto. Spesso, addirittura, si rinuncia a curarsi o si privilegia la spesa per i membri più fragili come bambini e anziani. C’è da considerare anche l’aumento della domanda di prestazioni sanitarie che comporta inevitabilmente l’incremento dei volumi delle liste d’attesa. Spesso l’aumento delle impegnative erogate e delle prestazioni richieste è dovuto alla mancata presa in carico dei pazienti nei percorsi specialistici. Questo significa che le persone si arrabattano per cercare da sole un posto disponibile, di struttura in struttura, mentre le ricette scadono, i percorsi si interrompono e vengono ripresi magari solo un secondo momento, con una nuova impegnativa».
Liste d’attesa, il grande buio della sanità pubblica: capire i diritti
Secondo Gabriele Volpe, responsabile dei servizi sociali Uil Mb è fondamentale che i cittadini conoscano i loro diritti in materia di accesso alla cura: «Abbiamo chiesto in maniera decisa alle aziende sanitarie di rendere noto attraverso chiare campagne di informazioni il fatto che, se al momento della prenotazione in una determinata struttura la lista di attesa dovesse essere troppo lunga, al cittadino devono essere fornite alternative in altre strutture vicine. Cosa che, peraltro, avviene quando si effettua una prenotazione al servizio telefonico della Regione Lombardia».
Liste d’attesa, il grande buio della sanità pubblica: il confronto
I sindacati confermano incontri «regolari e unitari» con Ats e Asst «che hanno sempre mantenuto aperto il dialogo con noi e si sono sempre adoperati per venirci incontro» precisa la segretaria dei pensionati Cgil Cosetta Lissoni, «ma i problemi sono strutturali. Mancano fondi a livello nazionale e stiamo pagando alcune scelte fatte in passato come la scarsità di medici usciti dalle nostre università. L’abolizione del numero chiuso alla facoltà di medicina appena approvato non avrà effetti positivi nell’immediato ma almeno tra sette anni». A preoccupare i sindacati è anche la mancanza di medici di medicina generale e la loro distribuzione sul territorio.
«I bandi regionali per il loro reclutamento sono generici – sottolinea Ignazio Ciani Passeri, responsabile organizzativo locale Uil pensionati – ma dovrebbero essere finalizzati alle zone specifiche. Se mancano medici ad esempio a Macherio, il bando va fatto per Macherio e non genericamente per la provincia di Monza e Brianza poiché capita spesso che i medici scelgano le sedi più centrali a scapito di quelle periferiche». Per Lissoni è importante anche pubblicizzare meglio i servizi sul territorio («molti utenti non sanno come funzionano le Case di comunità») e usare da parte delle istituzioni un linguaggio più comprensibile al cittadino “medio”.
Liste d’attesa, il grande buio della sanità pubblica: la lingua
«Abbiamo fatto presente più volte ai tavoli di lavoro la necessità di non utilizzare sigle e acronimi dei quali le persone anziane e, in generale, i non addetti ai lavori non comprendono il significato – rimarca Lissoni – Nessuno o quasi sa che cosa voglia dire Pua o Adi». Provare per credere, come recitava un vecchio slogan pubblicitario.