Viaggio nel tempo in musica. Così Consonanza Musicale ha contribuito, lo scorso sabato, agli eventi dedicati ai 60 anni di dedicazione della parrocchia San Giuseppe Artigiano di Lissone. Sessant’anni di fede, comunità, impegno e condivisione che hanno visto questa chiesa crescere, grazie alla passione e alla partecipazione di tante persone.
La musica ha il potere di unire, di raccontare storie e di far rivivere emozioni profonde e, questa serata, con ogni nota e ogni melodia, ha permesso di ripercorrere alcuni momenti significativi della storia di questa parrocchia, rendendo omaggio a tutto ciò che rappresenta. In sala anche Serena Arrigoni, assessore, in rappresentanza dell’Amministrazione. «Il legame tra noi e la parrocchia San Giuseppe è storico – spiega Emanuele Radaelli, presidente di Consonanza – basti ricordare che il nostro fondatore Carlo Pirola è stato il primo organista della parrocchia per diverso tempo. Negli anni spesso ci siamo esibiti in questo luogo per celebrare anche anniversari importanti. Per questo concerto abbiamo cercato brani che potessero raccontare la storia della parrocchia».
Lissone: San Giuseppe Artigiano, don Grimoldi e la crescita

Un vero viaggio, tra musica e immagini iniziato dalle fondamenta, dal lontano 1964 quando, monsignor Luigi Allievi comunicò la nascita di una nuova parrocchia con relativo oratorio proprio nel rione di cascina Baldirona e cascina Convenio. Progetto che prese forma grazie alla dedizione degli artigiani e della generosità degli stessi lissonesi che, sotto la guida di don Paolo Grimoldi hanno contribuito a rendere reale un sogno. Proprio il 1 luglio del 1965 la parrocchia dà il via alle sue attività con don Paolo Grimoldi come primo parroco, negli anni sono state innumerevoli le iniziative che hanno ampliato la parrocchia, come la costituzione della biblioteca, il gruppo sportivo, il gruppo corale, questo nato dalla passione di don Grimoldi che lo dirigeva. Proprio pensando alla corale, al suo impegno primario, il servizio liturgico ma anche diversi concerti organizzati fuori dal contesto Consonanza ha deciso di rendere omaggio con il “Magnifica anima mea” per poi concludere il concerto con l’Halleluja di Händel ringraziando don Daniele Stocco per quel che, oggi, sta facendo.